Giornata in memoria del genocidio in Ruanda, la Francia apre gli archivi

Corriere del Ticino ESTERI

L’annuncio arriva oggi, 7 aprile, che le Nazioni Unite hanno istituito come «Giornata Mondiale della Memoria in onore delle vittime del genocidio in Ruanda», per ricordare quella terribile pagina di storia.

Una delle più grandi tragedie della storia, con circa 800.000 persone, in grande maggioranza tutsi, sterminate in condizioni abominevoli tra aprile e luglio 1994.

La Francia apre al grande pubblico importanti archivi relativi alla situazione in Ruanda tra il 1990 e il 1994, esattamente 27 anni dopo l’inizio del genocidio dei Tutsi nel Paese. (Corriere del Ticino)

La notizia riportata su altre testate

Gli elaborati possono essere inviati all’indirizzo email:coordinamentodirittiumani@gmail. Molti conoscono l’olocausto; tanti sono i genocidi che rimangono nel dimenticatoio e vengono relegati nelle pagine di storia meno “sfogliate”. (La Valle Dei Templi)

In 100 giorni vennero massacrate più di 1 milione di persone a causa di una guerra fratricida in . 'Nonostante la paura': il libro che racconta il genocidio del Ruanda con gli occhi di un bambino (Di martedì 6 aprile 2021) 27 anni fa il Ruanda è stato teatro di uno dei massacri di pulizia etnica tra i più gravi nella storia. (Zazoom Blog)

Molti conoscono l’olocausto; tanti sono i genocidi che rimangono nel dimenticatoio e vengono relegati nelle pagine di storia meno “sfogliate”. Per la prima volta in vita mia ho visto una massa di bambini con la paura negli occhi. (AbitareaRoma)

Il genocidio, ufficialmente, viene considerato concluso alla fine dell’OpérationTurquoise, una missione umanitaria voluta e intrapresa dalla Francia, sotto egida dell’ONU. Quella commemorazione, tuttavia, riguarda tutti noi perché, come ha ricordato Gaël Faye due anni fa, in occasione del 25° Kwibuka, «Il genocidio comincia a scuola, nei media, nella cultura. (Focus on Africa)

Ho fatto prima di tutto il mio dovere. Mi sarei vestito sempre allo stesso modo per essere riconoscibile: pantaloni scuri, camicia azzurra, giacca grigia. (Caserta24ore IlMezzogiorno Quotidiano)

Dopo oltre due mesi di efferati massacri e barbarie di ogni tipo , il 4 luglio Paul Kagame, a capo dell’esercito FPR, entrò a Kigali ed il 16 luglio venne dichiarata ufficialmente finita la guerra Dopo la conquista, l’area fu spartita fra Gran Bretagna (Kenya e Uganda), Belgio (Congo) e Germania (Ruanda e Burundi). (Il Faro Online)