Stato-mafia: pg chiede la conferma delle condanne

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– Al termine della requisitoria la Procura generale di Palermo ha chiesto alla Corte d’assise d’appello di confermare le condanne inflitte in primo grado a boss, ex carabinieri e politici imputati di minaccia a corpo politico dello Stato al processo sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia.

Partecipa al processo da una località riservata Giovanni Brusca, ex boss passato tra i ranghi dei pentiti scarcerato per fine pena, tra le polemiche, la settimana scorsa, dopo 25 anni di detenzione

Vennero dichiarate prescritte invece le accuse per l’ex boss Giovanni Brusca, mentre l’ex figlio dell’ex sindaco mafioso di Palermo Massimo Ciancimino ebbe 8 anni per calunnia, accusa dichiarata prescritta in appello. (lasiciliaweb | Notizie di Sicilia)

Se ne è parlato anche su altri giornali

All’udienza di oggi del procedimento d’appello sul patto che pezzi dello Stato avrebbero stretto con Cosa nostra negli anni delle stragi mafiose dovrebbe concludersi la requisitoria dei procuratori generali Giuseppe Fici e Sergio Barbiera. (Grandangolo Agrigento)

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All’imbrunire il corteo di auto sulle quali sono stati divisi Giovanni Brusca, suo fratello Enzo e uno dei favoreggiatori, arrestati nell’Agrigentino, parte a forte velocità in direzione di Palermo. E da qui scende ammanettato Giovanni Brusca. (L'Espresso)

Per Brusca la corte d’assise dichiarò la prescrizione. Vennero dichiarate prescritte invece le accuse per l’ex boss Giovanni Brusca, mentre l’ex figlio dell’ex sindaco mafioso di Palermo Massimo Ciancimino ebbe 8 anni per calunnia, accusa dichiarata prescritta in appello (Livesicilia.it)

Inizia con queste parole la requisitoria con cui il sostituto procuratore generale di Palermo, Sergio Barbiera, ha chiesto la conferma di tutte le condanne di primo grado relative al processo sulla trattativa Stato-Mafia. (LA NOTIZIA)

La scarcerazione di Giovanni Brusca avvenuta nei giorni scorsi ha suscitato più di una polemica dando luogo a diverse prese di posizione sull’attualità della legge sui collaboratori di giustizia. Dall’altro, si processano alcuni esponenti delle istituzioni che avrebbero veicolato verso altri pezzi dello Stato le richieste dei boss al fine di pervenire ad un accordo tra lo Stato stesso (che alleggerì il carcere duro) e “Cosa Nostra” che non proseguì nel suo progetto stragista. (Live Sicilia)