«Dell'Utri ha curato la tessitura dei rapporti di mafia e 'ndrangheta con la politica»

Corriere della Calabria INTERNO

La Procura generale ha quindi chiesto il rigetto degli appelli e la conferma delle condanne della Corte di assise in primo grado.

La corte – in primo grado – ha inoltre dichiarato il “non doversi procedere” nei confronti del collaboratore di giustizia Giovanni Brusca per intervenuta prescrizione visto il riconoscimento delle attenuanti previste per i collaboratori di giustizia

Poi una volta arrestati Riina e i fratelli Graviano (le stesse menti raffinatissime, ndr) garantiscono una latitanza protetta per lo “zio”, Bernardo Provenzano. (Corriere della Calabria)

Su altre testate

In un primo caso un accordo tra lo Stato e un singolo collaboratore in virtù di una legge di trent’anni addietro apre le porte della prigione per lo stesso. Dall’altro, si processano alcuni esponenti delle istituzioni che avrebbero veicolato verso altri pezzi dello Stato le richieste dei boss al fine di pervenire ad un accordo tra lo Stato stesso (che alleggerì il carcere duro) e “Cosa Nostra” che non proseguì nel suo progetto stragista. (Live Sicilia)

All’udienza era presente il boss pentito Giovanni Brusca, che ha partecipato da uomo libero dopo la recente scarcerazione per fine pena Un suo diritto, certo, ma ci si aspettava un contributo diverso” ha segnalato Fici nella propria requisitoria. (LA NOTIZIA)

Al dibattimento era imputato anche Massimo Ciancimino, figlio dell’ex sindaco mafioso Vito Ciancimino. All’udienza di oggi del procedimento d’appello sul patto che pezzi dello Stato avrebbero stretto con Cosa nostra negli anni delle stragi mafiose dovrebbe concludersi la requisitoria dei procuratori generali Giuseppe Fici e Sergio Barbiera. (Grandangolo Agrigento)

E da qui scende ammanettato Giovanni Brusca. L’ordine di scarcerazione di Giovanni Brusca che anticipa la sua liberazione. . Le prime due auto vengono accolte davanti alla questura da un tripudio di clacson e sirene. (L'Espresso)

Vennero dichiarate prescritte invece le accuse per l’ex boss Giovanni Brusca, mentre l’ex figlio dell’ex sindaco mafioso di Palermo Massimo Ciancimino ebbe 8 anni per calunnia, accusa dichiarata prescritta in appello AGGIORNAMENTO – Al termine della requisitoria la Procura generale di Palermo ha chiesto alla corte d’assise d’appello di confermare le condanne inflitte in primo grado a boss, ex carabinieri e politici imputati di minaccia a Corpo politico dello Stato al processo sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia. (Livesicilia.it)

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