Fidanzati uccisi a Lecce, la confessione del killer: “Erano troppo felici, mi è montata la rabbia”

Fanpage.it INTERNO

Su richiesta di De Santis, poi, il 21enne aveva lasciato l’appartamento a fine agosto e si era trasferito in un’altra casa, sempre a Lecce.

Li ho uccisi perché erano troppi felici e per questo mi è montata la rabbia".

Da allora, dicono gli inquirenti, avrebbe cominciato a premeditare l’omicidio nei minimi dettagli, malgrado il trasferimento non avesse provocato alcun dissidio con De Santis e la compagna. (Fanpage.it)

Se ne è parlato anche su altre testate

Molti di questi propositi orrendi, tuttavia, il giovane omicida non è riuscito a portarli a termine per la reazione delle vittime. RIPRODUZIONE ANCHE PARZIALE RISERVATA - Borderline24 Il giornale - Ti invitiamo a usare i bottoni di condivisione e a non copiare l'articolo. (Borderline24 - Il giornale di Bari)

Dunque, sarebbe entrato in casa dove i due giovani stavano cenando, sferrando le prime coltellate contro Daniele in cucina e poi contro Eleonora. Poi, durante l'interrogatorio in procura ha confessato di essere stato proprio lui a uccidere i due fidanzati. (Fanpage.it)

Come emerge dalle conversazioni WhatsApp, Antonio, dopo aver lasciato temporaneamente la casa a causa della pandemia, era tornato a farsi sentire nel mese di luglio chiedendo a Daniele la disponibilità della camera. (Open)

Nella giornata di oggi, giovedì 1 ottobre, lo studente 21enne di Scienze Infermieristiche originario di Casarano è stato interrogato per la convalida del suo fermo. Gli avvocati hanno quindi annunciato che De Marco “ha risposto a tutte le domande che sono state poste”. (GameGurus)

Antonio De Marco, al momento del fermo, non ha opposto resistenza «e ha mostrato un atteggiamento rassegnato e ci ha solo chiesto da quanto lo stavamo pedinando». Antonio De Marco ha confessato e ha svelato il movente. (BlogSicilia.it)

E a fare decollare il sui piano omicida potrebbe esserci un episodio legato al periodo di convivenza con uno scambio di sms tra le vittime in cui veniva deriso. Al magistrato che lo interrogava nella caserma del comando provinciale dei Carabinieri di Lecce, Antonio De Marco avrebbe detto: «Sono solo, mi sentivo molto solo». (next)