Dirigente nega carriera alias a studente trans. Lei smentisce: “Docenti non pronti”

La Tecnica della Scuola INTERNO

La preside ha anche ammesso che il corpo docente non è stato coinvolto, al fine di tutelare la privacy dello studente.

La scuola si occuperà dell’accompagnamento al percorso attraverso figure di sistema per l’inclusione e per le pari opportunità, già presenti nell’istituto.

Secondo questi ultimi, la preside non avrebbe accettato il percorso di transizione di uno studente del suo istituto.

La dirigente scolastica del liceo Dini di Pisa, è finita nell’occhio del ciclone in seguito alle accuse dei propri studenti. (La Tecnica della Scuola)

Se ne è parlato anche su altri media

Non si contano, purtroppo, i genitori e gli stessi studenti costretti a reprimere qualsiasi forma di dissenso per paura di essere messi alla gogna “Sostenere che l’istituto non è pronto per la carriera Alias è imbarazzante e inaccettabile”, attacca Fratoianni. (Orizzonte Scuola)

Lo ha affermato Rossano Sasso, sottosegretario del ministero dell'Istruzione, in merito alla vicenda che vede come vittima del pensiero unico dominante la dirigente scolastica Adriana Piccigallo, "rea" di ver espresso le proprie titubanze sul riconoscimento del cambio di identità di un'allieva e dunque su una eventuale carriera alias. (provitaefamiglia.it)

Ragazzi occupano la scuola di Andrea Bulleri. La protesta dei ragazzi delliceo Dini. Geremia aveva chiesto di accedere all'attivazione della carriera Alias, i suoi compagni si sono ribellati e sul caso il parlamentare. (La Repubblica Firenze.it)

C’era già un accordo con i rappresentanti di istituto che mi avevano chiesto di attivare questo percorso» E ha domandato di poter estendere il diritto a tutti quei ragazzi che abbiano iniziato un programma di transizione di genere. (Open)

Ed è dunque dai giovani che giunge un barlume di speranza davanti alla bruttezza leghista e al degrado valoriale promosso da Pillon Ma dopo avere atteso settimane una risposta definitiva, ci è stato comunicato che la scuola non era pronta ad affrontare questo percorso. (Gayburg)

“La nostra – racconta lo studente a La Stampa – è una scuola molto grande e non ci conosciamo tutti. Davanti alle titubanze dell’istituto, gli studenti hanno risposto con grande solidarietà che ha portato all’occupazione delle aule. (Live Sicilia)