Con la direttiva energetica programmata dall'Unione Europea, 16 milioni di case italiane saranno fuorilegge e non si potranno vendere o affittare - Positanonews

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La proposta dell’Unione Europea sulle case che consumano troppa energia: non si potranno vendere o affittare. 9 Dicembre 2021 – Giada Ferraglioni per open.online. Se confermate, le nuove regole europee lascerebbero fuori dal mercato gli edifici appartenenti alla classe G, quella con il rendimento energetico peggiore.

Entro il 2030, quando bisognerà tagliare le emissioni di anidride carbonica del 55%, bisognerà adattare gli edifici pubblici e privati secondo nuovi standard energetici europei. (Positanonews)

La notizia riportata su altri media

Per il presidente di Confedilizia, "gli effetti sarebbero drammatici sul piano economico" perché "un numero enorme di immobili perderebbe il proprio valore sul mercato, e parliamo di milioni di immobili. (AGI - Agenzia Italia)

In Italia, la percentuale di immobili appartenenti alla classe energetica G è ancora la maggiore: circa un terzo degli edifici residenziali, contro il 4%, ad esempio, delle case nei Paesi Bassi. Gli edifici residenziali, invece, dovranno rientrare almeno nella classe ‘F’ dal 1° gennaio 2030 e alla classe ‘E’ dal 2033. (Il Fatto Quotidiano)

In Italia quanti immobili hanno una classe energetica bassa? Dal 2030 o dal 2033 i proprietari degli immobili con una certificazione energetica troppo bassa potrebbero non poterli più vendere né affittare. (LA NAZIONE)

Questa a detta di alcune anticipazioni pubblicate dalla stampa dovrebbe prevedere l’obbligo di rinnovo energetico prima della vendita di edifici e abitazioni. Oggi il 75% del parco immobiliare dell’Unione europea è energeticamente inefficiente, questo comporta uno spreco enorme di energia (Il Fatto Quotidiano)

E' la proposta della Commissione europea per ridurre le emissioni di gas serra. Inoltre sarebbe prevista già una deroga di tre anni (dal 2027 al 2030) per i condomini e per chi acquista un immobile impegnandosi a riqualificarlo (LA NAZIONE)

Una quota, oltretutto, che tende ad aumentare con la diminuzione del valore dell’immobile: ricade nella categoria G il 58% delle case in estrema periferia. Bisogna mettere tutti i cittadini nella condizioni di ammodernare le loro abitazioni, per esempio estendendo il superbonus, o modificare il testo». (ilmessaggero.it)