Sisma in Turchia e Siria: sale veloce la conta dei morti, arriva a 7200

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, 4500 e dopo appena due ore già 7200: 5400 in Turchia, gli altri in Siria. La rapidità con cui sale il numero delle vittime del terremoto che lunedì ha colpito i due Paesi è da capogiro e il bilancio, ça va sans dire, è provvisorio. I feriti sono decine di migliaia, oltre 30mila. Il presidente turco Recep Erdogan ha indetto lo stato d'emergenza per 3 mesi. In Siria gli aiuti faticano ad arrivare Intanto in Siria gli aiuti faticano ad arrivare anche se molti Stati li inviano nonostante le sanzioni. (Euronews Italiano)

Ne parlano anche altre testate

Scosse di assestamento, temperature gelide, strade danneggiate e mancanza di un piano efficace per affrontare le emergenze stanno ostacolando i soccorsi e la crisi umanitaria innescata dal terremoto di magnitudo 7,8 di lunedì nel sud della Turchia e nel nord della Siria, che ha ucciso almeno 8.000 persone (vittime accertate) e lasciato altre 380.000 senza casa nella sola Turchia. (Today.it)

Mentre scriviamo è di oltre 5000 vittime il bilancio, destinato purtroppo a salire, del terremoto avvenuto ieri al confine tra Turchia e Siria: una vera apocalisse abbattutasi su un territorio vasto di cui la parte siriana era già martoriata da una crisi umanitaria gravissima. (Banca Etica)

Roma, 8 feb. (LaPresse) – E’ di oltre 8mila morti l’ultimo bilancio del terremoto che ha colpito la zona di confine fra Turchia e Siria. (LaPresse)

I Caschi Bianchi, soccorritori volontari in un’enclave controllata dai ribelli, hanno riportato 1.280 morti (LaPresse/AP) – Il bilancio delle vittime del terremoto nel sud della Turchia e nel nord della Siria è salito a oltre 9.400 persone. (LaPresse)

Mentre si susseguono le scosse di assestamento, diverse centinaia da ieri, nel rigido inverno dell'area colpita ogni minuto può essere vitale per riuscire a soccorrere i cittadini intrappolati tra le macerie. (L'HuffPost)

Forniture mediche e 110 persone per aiutare nei soccorsi. Una squadra di soccorritori sudcoreani è arrivata all’aeroporto di Gaziantep, nel sud-est della Turchia, per aiutare con i soccorsi dopo il catastrofico terremoto che ha ucciso migliaia di persone. (LaPresse)