Muore «di fatica» nel cercare superstiti del terremoto in Turchia: addio al cane da soccorso Proteo

Corriere della Sera ESTERI

Era stato inviato nelle zone colpite dal sisma dall'esercito messicano. Come ha scritto su Twitter il coordinatore Unitar Aminollah Faisal, prima di morire avrebbe contribuito al salvataggio di «almeno due persone». Secondo altre fonti sarebbe stato travolto dalle macerie (Corriere della Sera)

Su altre fonti

Una madre e i suoi due bambini sono stati estratti vivi dopo essere rimasti sepolti per 228 ore sotto le macerie di uno degli edifici che e' crollato a causa del terremoto ad Antiochia, una delle citta' del sud est della Turchia piu' colpite dal sisma. (Tiscali Notizie)

L'immane tragedia determinata dal terribile terremoto che ha colpito Turchia e Siria, comincia a far registrare le prime vittime anche tra i soccorritori, umani e non. A dare la drammatica notizia, oltre al suo compagno umano Private Villeda, il Segretariato per la Difesa Nazionale messicano (Sedena) che, con uno struggente comunicato affidato ai social, ha voluto ricordare il sacrificio di quello che è già stato definito un eroe. (ilmessaggero.it)

Dieci giorni schiacciati sotto i resti di un palazzo sbriciolato, poi il miracolo . La donna viene trasportata in barella da sei persone che camminano in punta di piedi tra i detriti dei palazzi sventrati, poi i soccorritori si abbracciano e riprendono le ricerche. (Gazzetta del Sud)

Sei vigili del fuoco spagnoli hanno descritto una situazione di totale devastazione nella città di Adiyaman, in Turchia, dove interi palazzi sarebbero stati abbattuti con le persone ancora al'interno. (Fanpage.it)

I soccorritori stavano lavorando intorno all'edificio crollato quando hanno sentito un suono, forse una voce, e hanno scavato in quella direzione. Lo riportano i media turchi. (La Sicilia)

Ci sarebbe stato un tentativo di rapimento per Aya, la neonata sfuggita alla devastazione del terremoto in Turchia e Siria. Aya in arabo significa "miracolo": la neonata era stata infatti trovata viva sotto le macerie nel nordovest della Siria ancora attaccata al cordone ombelicale. (Today.it)