I proprietari di Azovstal: «Pronti a fare causa alla Russia, chiederemo decine di miliardi di danni»

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Ma sì, possiamo usare un tribunale internazionale per chiedere alla Federazione russa i danni dalle perdite

Perché ne possediamo due per l’acciaio a Mariupol, Azovstal e Ilyich, con capacità simili», spiega Ryzhenkov in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera.

Yuriy Ryzhenkov è l’amministratore delegato di Metinve, la società proprietaria dell’acciaieria Azovstal.

La multinazionale che opera nel settore siderurgico ha intenzione di fare causa alla Russia e Vladimir Putin per i danni subiti dall’impianto. (Open)

Se ne è parlato anche su altri media

Eccoli fittamente decorati con tatuaggi che dimostrano che non c’è nazismo in Ucraina. In un video, rilanciato anche dal vice rappresentante permanente russo all’Onu, Alexander Alimov, i soldati ucraini vengono ripesi in un video mentre vengono identificati e sottoposti a controlli, ma in altri vengono fatti spogliare dalle truppe russe per mostrare i tatuaggi che hanno sul loro corpo. (Open)

A Sebastopoli navi russe caricano grano ucraino. A Sebastopoli, in Crimea, un video pubblicato dalla CNN mostra alcune foto in cui sembra che due navi russe stiano caricando quello che appare essere grano ucraino. (Il Quotidiano Italiano - Nazionale)

Venerdì sera è uscito dallo stabilimento anche l’ultimo gruppo, di 531 militari, quasi tutti Azov. Tra loro anche il comandante del battaglione, Denis Prokopenko, che è stato portato via in una veicolo blindato. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Cimitero”, ha scritto Andryushchenko, aggiungendo che i corpi sono rimasti lì per diverso tempo dato lo stato di decomposizione e che un gran numero di cadaveri è stato stipato dai russi in un obitorio improvvisato vicino alla metropolitana, sulla strada Ad annunciarlo è il portavoce del sindaco di Mariupol Petro Andryushchenko, riportato da Unian. (Livesicilia.it)

Uno scambio con Viktor Medvedchuk, magari, l’oligarca ucraino amico di Putin. DAL NOSTRO INVIATO. KIEV «Proviamo coi turchi». E solo il 10 maggio, una settimana prima della soluzione, i russi avevano bombardato l’acciaieria 38 volte in un giorno. (Corriere della Sera)

Celebrati come eroi per 80 giorni, di fatto tagliati fuori dalla battaglia, ora sono merce di scambio: i russi chiedono il rilascio di Medvedchuk. Domenico Quirico (La Stampa)