Gli ultimi tre papi in mezzo ai teocon

L'HuffPost ESTERI

La Chiesa tra ideologia teocon e «ospedale da campo» , si comprenderà che Cantalamessa non è stato affatto esagerato e che la “crisi della Chiesa” cui ha fatto riferimento, ha attraversato gli ultimi venticinque anni e tutti e tre gli ultimi papati.

Anzi, in un certo senso Ratzinger ne è stato anche la prima vittima ma, alla fine, non si è prestato

Una corrente di pensiero che ha avuto protagonisti principali (da Michael Novack a George Weigel) e minori negli Usa. (L'HuffPost)

Se ne è parlato anche su altre testate

Era il 1970 e Hans Küng pubblicò Infallibile?, diventato subito uno dei suoi libri più noti e venduti. È morto a 93 anni l’intellettuale svizzero: grande studioso di storia delle religioni, era noto internazionalmente per la sua diffidenza e critica nei confronti della Chiesa cattolica. (Il Fatto Quotidiano)

E invece era proprio un sacerdote cattolico, ordinato nel 1954 addirittura a Roma, dopo studi da immaginarsi brillanti alla Pontificia Università Gregoriana. Cominciò a deviare platealmente subito dopo, addottorandosi a Parigi con una tesi che difendeva la dottrina del teologo protestante Karl Barth. (ilGiornale.it)

Risposta al problema di Dio nell'età moderna” o “Vita eterna?” (entrambi tradotti da Mondadori) restano dei classici; un'opera come “Progetto per un'etica mondiale. Leggi anche Un bisogno nuovo di religione 8 luglio 2018. (Il Sole 24 ORE)

Aveva acquistato notorietà anche al di fuori delle aule universitarie per aver duramente contestato il dogma dell’«infallibilità» del papa, stabilito dal Concilio Vaticano I nel 1870, quando sulla cattedra di Pietro sedeva Pio IX. (Il Manifesto)

È questo in sintesi il ritratto del teologo svizzero Hans Küng, morto ieri, martedì 6 aprile, all’età di 93 anni. Quale è stato il suo rapporto con Küng? (Vatican News)

Hans Küng, il teologo «ribelle» morto ieri a 93 anni, considerato antagonista di due papi - Ratzinger e Wojtyla - attaccava la Chiesa di Roma perché «la amava». Le sue punzecchiature erano motivate dalla volontà di realizzare lo spirito del Concilio Vaticano II». (La Stampa)