Libia, la visita di Draghi solo il primo passo. Da annullare l’influenza straniera

Corriere della Sera INTERNO

Ieri la visita di Draghi ha riaffermato il ruolo storico di Roma nel Paese che viene fuori da anni di guerra civile, ed in qualche modo il presidente del Consiglio è stato un’apripista a livello di Unione Europea.

Ma nessuno, né a Palazzo Chigi né alla Farnesina, nasconde quello che è il primo dato di realtà: la pacificazione e la ricostruzione della Libia, come ha detto anche Draghi in Parlamento, passa dal ritiro non solo delle milizie, dalla costruzione di un vero esercito nazionale, ma soprattutto dal disimpegno militare della Turchia e della Russia (Corriere della Sera)

Ne parlano anche altre testate

“La visita di Draghi in Libia è il gesto della svolta”, ha dichiarato Matteo Renzi. “Il momento è unico per ricostruire quella che è stata un’antica amicizia”, ha ribattuto Draghi. (LA NOTIZIA)

A fronte dei rari «corridoi umanitari», molti osservatori invocano un deciso cambio di rotta, specie nella gestione dei centri di detenzione Se migranti e rifugiati vengono riportati in Libia - ricorda Medici senza frontiere - si tratta di una condanna alla violenza e alla brutalità nei centri di detenzione. (Avvenire)

Il segretario nazionale della Sinistra italiana, Nicola Fratoianni, ha commentato: «Draghi esprime soddisfazione per il lavoro della Libia sui salvataggi? Che la sinistra avesse una posizione pro accoglienza era ormai chiaro a tutti, ma che arrivasse addirittura a strigliare il premier in pochi se lo aspettavano. (ilGiornale.it)

Primo viaggio del premier Draghi in Libia. È durato poche ore il primo viaggio all’estero di Mario Draghi da presidente del consiglio. Il grafico è dall'inizio dell'epidemia ad oggi giorno per giorno.#COVID #COVID19italia #COVID19 pic. (Radio Popolare)

Il paradosso è che proprio la loro scadente e inconcludente europeizzazione rende più complicato il rimetterli a tema 7 Aprile 2021. (Lettura 4 minuti). . . . È la prima visita di Stato che Mario Draghi effettua da quando è stato nominato primo ministro: basterebbe già solo questo elemento a sottolineare l’importanza cruciale che il premier italiano ascrive al dossier libico. (Il Messaggero)

Proprio per questo all’Italia di Mario Draghi è stato richiesto di riprendere il suo tradizionale ruolo in una ex-colonia di cui gli americani faticano da sempre a comprendere dinamiche e complessità. Un sfida nel corso della quale Draghi, l’Italia e l’Eni non potranno limitarsi a perseguire gli interessi nazionali, o quelli dell’asse atlantico, ma dovranno inevitabilmente dimostrare di saper dialogare con tutti i protagonisti del complesso mosaico libico (Sputnik Italia)