Coronavirus, altre quattro vittime in Umbria

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LA NAZIONE INTERNO

Nella notte purtroppo sono decedute altre quattro persone che portano così il totale a 28, con un aumento preoccupante negli ultimi due giorni.

Tra i 969 pazienti positivi, 27 sono di fuori regione, 729 sono residenti nella provincia di Perugia e 213 in quella di Terni.

I guariti sono saliti 12, di cui 7 residenti nella provincia di Perugia, 5 in quella di Terni.

Perugia, 28 marzo 2020 – Altre quattro vittime in Umbria per il Covid 19.

Dai dati aggiornati alle ore 8 di oggi, sono 969 le persone in Umbria che risultano positive al virus al Coronavirus, con una crescita di 85 pazienti in media con ciò che è accaduto negli ultimi tre giorni. (LA NAZIONE)

Su altri giornali

E quanto comunica la regione Umbria alle ore 8 di domenica 29 marzo. I contagi giornalieri alle ore 8 di domenica 29 marzo scendono a quota 54, dopo essersi mantenuti per due giorni vicino a quota 80. (Umbria Journal il sito degli umbri)

Nel capoluogo umbro si è, infatti, passati da 260 a 280 contagi nelle ultime 24 ore. Continuando a scorrere la lista Spoleto resta fermo a 16 contagi così come San Gemini a 14. (Rgunotizie.it)

Primo caso anche a Nocera: un operatore Asl che lavora a Foligno, ricoverato a Terni. L’incremento giornaliero più elevato, in valore assoluto, arriva ovviamente da Perugia con 20 nuovi casi (+7,5%) saliti così a 287. (Il Messaggero)

Sono 195 i soggetti risultati positivi al Coronavirus nella provincia di Terni. I numeri nel ternano. Al momento i numeri che risaltano sono quelli di San Gemini, Baschi, Castel Giorgio, Castel Viscardo e Porano ragguagliando i casi positivi agli abitanti dei rispettivi municipi. (TerniToday)

“L’origine degli ultimi casi – prosegue – è l’occasione per ricordare le indicazioni del Consiglio Superiore di Sanità circa il contagio interfamiliare, uno dei motori su cui può andare a innestarsi la diffusione epidemiologica del coronavirus. (OrvietoLIFE)

I medici di medicina generale hanno di fatto chiuso i propri ambulatori privilegiando la presa in carico telefonica (triage telefonico) fatta eccezione per le visite legate a problemi non differibili. I medici che lavorano nella struttura segnalano la necessità di un più accurato controllo del personale sanitario oltreché dei pazienti ed una maggiore integrazione con il territorio. (umbriaON)