Covid, bollettino quotidiano o settimanale? Cosa ne pensi?
È un appuntamento fisso del tardo pomeriggio che anche Bergamonews rispetta: pubblicare il bollettino con i dati Covid resi noti dal Ministero della Salute e da Regione Lombardia.
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Secondo Bisceglia: “Il bollettino quotidiano è “il termometro della situazione, perché i ricoverati e i decessi sono proporzionati ai positivi. (BergamoNews.it)
La notizia riportata su altri media
La domanda è di stretta attualità dal momento che con la variante Omicron il concetto di contagio è mutato, così come il contesto e il profilo dei malati e dei ricoverati. Quindi, perché non modificare anche il metodo con cui vengono divulgati i dati per scongiurare allarmismi e male interpretazioni? (Corriere del Ticino)
Si parte dal presupposto che il numero dei tamponi eseguiti è nettamente più elevato rispetto a quelli del passato. E allora soprattutto i presidenti di Regione chiedono di rivedere il metodo del bollettino e non inserire più gli asintomatici. (Livesicilia.it)
E anche nel governo la riflessione sul tema sembra aperta, ma per una decisione drastica - come l’abolizione del bollettino - sembra presto. Il bollettino Covid quotidiano è diventato, soprattutto nella prima fase dell’emergenza, quasi un rito quotidiano con le conferenze stampa della Protezione civile. (Money.it)
I dati sulle ospedalizzazioni approfondimento Numeri della pandemia: prima i casi o i ricoveri? Come integrare e migliorare il bollettino approfondimento Covid, quanto incidono i malati sugli ospedali e quali sono a rischio I dati possono sicuramente essere migliorati. (Sky Tg24 )
mila casi registrati ieri, con 294 morti di Covid-19 e ben 71 pazienti in più in terapia intensiva, stonano con il «rischio ragionato» predicato da Mario Draghi in conferenza stampa. I vaccini e la minore pericolosità della variante Omicron hanno convinto il premier che con questo virus si può convivere senza rinunciare quasi a nulla. (Il Manifesto)
Il Corriere della Sera, ad esempio, è molto diretto: “Virus, cambia il bollettino”. Bisognerebbe arrivare ad un vaccino di seconda o terza generazione, penso ci arriveremo nel giro di un anno o due”. (StrettoWeb)
