Scuola, gli alunni italiani peggiorano: la lettura uno dei punti deboli

Money.it INTERNO

A “difesa” degli studenti italiani interviene però un fattore: la tendenza a peggiorare nelle materie scientifiche riguarda tutta l’area OCSE.

Se le università italiane nel complesso possono festeggiare per la loro reputazione, lo stesso non si può dire per la scuola e più in generale per gli alunni italiani, anzi tutto il contrario.

Male in Scienza, bene in Matematica. Come già preannunciato, oltre alla lettura l’altro punto debole degli studenti italiani è la Scienza. (Money.it)

Se ne è parlato anche su altri media

Sono low performer in matematica il 15% degli studenti del nord Italia e oltre il 30% al sud. Prova a fare il test. Hanno partecipato alla prova 11.785 studenti quindicenni italiani, divisi in 550 scuole totali. (Il Mattino)

L’ITALIA SOTTO LA MEDIA OCSE. Gli studenti italiani in lettura ottengono un punteggio di 476, inferiore alla media Ocse (487), collocandosi tra il 23° e il 29° posto tra i Paesi Ocse. L’Italia presenta una percentuale di studenti che raggiunge almeno il livello minimo di competenza in lettura analoga alla percentuale media internazionale. (Lettera43)

E’ necessario poi che i ragazzi studino il coding, la programmazione informatica: è come una nuova lingua, il nuovo latino. Preoccupato ma non stupito dai risultati dell'Ocse-Pisa 2018, il ministro per l’Istruzione Lorenzo Fioramonti rilancia chiedendo attenzione e finanziamenti per il sistema. (Corriere della Sera)

La Sardegna (462), invece, ha ottenuto punteggi inferiori alla media nazionale e simili a quelli di Grecia e Turchia. Va un po’ meglio in matematica con un punteggio di 487 (ma nel 2015 era 490) a fronte di una media Ocse di 489. (SardiniaPost)

Basti pensare che solo 1 su 20 riesce a comprendere un testo dall’argomento non familiare, rispetto alla media Ocse di 1 su 10. E 1 su 4 studenti hanno problemi con le basi della lettura perché non riescono a capire di cosa parla un testo di media lunghezza. (greenMe.it)

E meno male che dovevamo batterli con la cultura, i cinesi. Meno male che l’Europa doveva diventare l’economia della conoscenza, il faro del sapere globale, come da trattato di Lisbona del 2007. (Fanpage.it)