Coronavirus, l’autopsia sul 34enne rivela: “Era sano, vittima del Covid”

Inews24 INTERNO

Coronavirus, l’autopsia e la ricostruzione degli ultimi giorni di Emanuele. Dopo sei giorni di forte influenza, Emanuele fu trasportato in ospedale già in condizioni gravissime.

Secondo i medici, Emanuele potrebbe aver contratto il virus durante il suo addio al celibato a Barcellona tra il 6 e l’8 marzo.

Infatti il ragazzo non aveva nessuna patologia pregressa, come conferma l’autopsia sul corpo del 34enne di Cave, a 50 chilometri dalla capitale. (Inews24)

La notizia riportata su altri giornali

L’autopsia ha confermato che Emanuele Renzi, il ragazzo di 34 anni morto di coronavirus sabato notte a Roma, era perfettamente sano. Emanuele Renzi, il ragazzo di 34 anni morto sabato notte a Roma per coronavirus, era sano come un pesce. (NewNotizie)

C'è però molta paura ora nel campo rom di via Salviati, dove le condizioni di sovraffollamento restano critiche anche in questo periodo di allerta. Secondo le informazioni note finora, Stanije Yovanovic non avrebbe avuto patologie pregresse. (Roma Fanpage.it)

Per Emanuele Renzi non c’è stato nulla da fare. Stefano Andreoni, virologo presso l’ospedale Tor Vergata, commentando i risultati dell’autopsia effettuata allo Spallanzani e trasmessi nella giornata di ieri ai medici del policlinico sito nella periferia di Roma. (Metropolitan Magazine Italia)

L’esito è stato trasmesso ieri ai medici del policlinico Tor Vergata. Il giovane di Cave, a 50 chilometri dalla capitale, è scomparso sabato notte a causa di un improvviso peggioramento delle condizioni di salute dopo aver contratto Covid-19. (L'HuffPost)

Emanuele, il ragazzo di 34 anni che lavorava come responsabile in un call center di Roma e che è morto nella notte di sabato dopo aver contratto il coronavirus, non aveva altre patologie pregresse. Sabato notte, il 34enne è deceduto in seguito a un improvviso peggioramento dell’infiammazione causata dal coronavirus. (Virgilio Notizie)

Youtility spiega di aver sanificato subito il call center, ancor prima della Asl, e di rispettare le prescritte distanze tra i lavoratori. La morte del ragazzo, come spiega Stefano Andreoni, virologo del Tor Vergata, è tra quelle " inattese" . (La Repubblica)