Limonov è un gran film pieno di musica e di esagerazioni

Limonov è un gran film pieno di musica e di esagerazioni

Non c’è Ėduard Limonov (poeta, dissidente, rivoluzionario e ribelle russo) in Limonov, il film di Kirill Serebrennikov presentato in concorso a Cannes. Non c’è nemmeno il Limonov di Emmanuel Carrère, cioè il personaggio che sta tra la vera persona e le creazioni di finzione usate per rendere questo carattere impetuoso, contraddittorio, furioso e fuori da tutto. Questo è un terzo Limonov, frutto dell’unione dei primi due (quello vero e quello modificato da Carrère) con le idee di Serebrennikov, regista russo che ha conosciuto il vero Limonov ma soprattutto ha conosciuto il clima culturale raccontato e che in lui sa cosa vuole vedere. (WIRED Italia)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Limonov, il nuovo film di Kirill Serebrennikov, è stata presentato in anteprima mondiale, in Concorso, al 77° Festival di Cannes. (Sky Tg24 )

Non si spremono così anche i Limonov? Nulla da eccepire sul romanzo (Adelphi, 2011) bestseller di Emmanuel Carrère, che pure si sarebbe potuto risparmiare l’immancabile cammeo, ma che vogliamo dire di questo atteso adattamento, in Concorso al 77° Festival di Cannes e prossimamente nelle nostre sale? Produzione italiana, Mario Gianani e Lorenzo Gangarossa per Wildside, … (Il Fatto Quotidiano)

Sono i classici: Take a Walk on the Wild Side, I’m Waiting for My Man, Sunday Morning, roba perfettamente affine al racconto e che fa sempre un gran piacere ascoltare. (L'HuffPost)

Festival di Cannes 2024, presentato in concorso il film Limonov di Kirill Serebrennikov

Con queste parole Emmanuel Carrère introduce Ėduard Veniaminovič Savenko in “Limonov” (Adelphi, 2012), il caso editoriale da cui è stato tratto l’omonimo film di Kirill Serebrennikov presentato in questi giorni al festival di Cannes. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Anzi no, incapace di amarla davvero, ma solo di farsi tradire, di piagnucolare, di strangolarla. Bastian contrario, sempre. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Più di una volta, così, le immagini rischiano di perdere il controllo, lasciandosi andare ad accensioni visive, a ondeggiamenti e allucinazioni, che mostrano una vitalità segreta, a tratti dirompente. (Sentieri Selvaggi)