Finalmente la scuola è finita. Tiriamo le somme

Gente e Territorio INTERNO

Certo la scuola in questo dovrà porsi un compito missionario, difficile ma in linea con quella che dovrebbe essere la mission della pubblica istruzione.

Spesso i docenti hanno pensato che assegnare quantità indiscriminate di file di materiali didattici caricati sulle piattaforme scolastiche fosse sufficiente per essere a posto con il proprio lavoro.

Finalmente la scuola è finita.

Proviamo allora a tirare le somme e a vedere se gli addendi che mettiamo in colonna ci danno un risultato negativo o positivo. (Gente e Territorio)

Ne parlano anche altre testate

Così si ritraggono molti studenti napoletani a causa del lungo anno scolastico in Dad. Una vera e propria rivoluzione no-Dad che mette d’accordo, come poche volte, genitori e figli (Oggi Scuola)

Se siamo noi stessi docenti a fare simili affermazioni come pensiamo di poter rivendicare con forza i nostri diritti che vengono calpestati un po’ da tutti da lustri? Anche per quanto riguarda la professione docente non è da meno, soprattutto se a farla sono persone che si dicono colleghi. (Informazione Scuola)

È la protesta inscenata dalle reti di movimenti nate durante il lockdown per contestare la didattica a distanza. Protesta No DaD a Napoli: sagome di 900 alunni vittime di dispersione. (Cronache della Campania)

E in vista del prossimo anno scolastico, le famiglie auspicano che «il vaccino non sia usato come arma di ricatto per garantire la scuola in presenza» Si chiamano Giulia, Fatima, Josie, Nicola, Elisa, Andrea, Carlo, Giada e tanti altri nomi. (Corriere del Mezzogiorno)

Manifesti con sagome di alunni sui cancelli di alcune scuole e nelle strade adiacenti (foto repertorio). Nella speranza che, con l’inizio del nuovo anno scolastico, si possa tornar alla normalità (Campanianotizie)

Verona ha un sistema scolastico eccellente, che vanta tanti punti di forza e una grande vivacità. Studente durante una protesta contro la dad (Foto Parisotto). Fino all’anno scorso se ne contavano al massimo dieci, venti, forse trenta, sull’ampia platea costituita da decine di migliaia di studenti delle scuole veronesi. (Corriere della Sera)