Diritto di tribuna, cosa è e quando è stato usato

la Repubblica INTERNO

Oggi, come detto, si tratta di recuperare i candidati in una delle liste maggiori che vengono presentate al proporzionale.

L'altro precedente risale al 2006, quando candidati dell'Udeur di Mastella vennero presentati nelle liste dell'Ulivo alla Camera

La proposta del segretario dem di offrire il "diritto di tribuna" ai leader esclusi dai collegi uninominali risponde dunque alla necessità che anche i partiti più piccoli possano godere comunque di seggi. (la Repubblica)

Su altri giornali

“Quel «patto» tra Di Maio e Letta – scrive il quotidiano – includeva il diritto di tribuna nelle liste dem anche per altri due fedelissimi: Vincenzo Spadafora e Laura Castelli. Nessun diritto di tribuna per il giornalista, che viene segnalato tra i più agguerriti contro il ministro degli Esteri nelle ultime ore” (Secolo d'Italia)

Letta rischia di concedere troppo. Con le elezioni politiche a questa tornata cambierà profondamente il significato del "diritto di tribuna" E a chi mi chiede se useremo il diritto di tribuna rispondo: mi chiamo Matteo Renzi, io, non Luigi Di Maio. (Today.it)

Il Pd ha offerto il diritto di tribuna in Parlamento ai leader dei diversi partiti e movimenti politici del centrosinistra che entreranno a far parte dell’alleanza elettorale. Credo che dovrebbe votare le forze politiche che pongono al centro della propria proposta politica i temi che ho ricordato sopra. (LA NOTIZIA)

A mio avviso la coalizione deve essere la più ampia possibile per essere competitiva e fermare gli estremismi. Fatto sta, come rivela “Il Giornale”, il Ministro degli Esteri aveva già accettato l’offerta di Enrico Letta per la candidatura da esterno nella lista del Pd, mandando all’aria Impegno Civico. (StrettoWeb)

Luigi Di Maio il neocentrista, Di Maio l'atlantista, il draghiano, la spina di Conte, il bau bau di Di Battista, "Giggino 'a cartelletta" per Beppe Grillo, il fondatore di Insieme per il futuro, in quanto partito, e il front runner di Impegno civico, in quanto lista elettorale, ma soprattutto: Di Maio l'ubiquo (la Repubblica)

Ma l’accordo tra Pd e Azione/+Europa ha anche provocato un terremoto nel resto della coalizione, con gli stessi Bonelli e Fratoianni che hanno chiesto un incontro al segretario dem Letta. «L’accordo non ci riguarda e tra l’altro non ne condividiamo molte cose nel merito delle questioni programmatiche», ha commentato Bonelli, mentre Fratoianni parla di «trattativa un po’ curiosa» (Il Dubbio)