Visori per la realtà aumentata, Microsoft chiude un contratto da 22 miliardi dollari con l'esercito Usa

Primaonline ECONOMIA

Questo contratto arriva dopo un altro siglato più di recente con il Pentagono, da 10 miliardi di dollari, per la fornitura di servizi cloud

Microsoft ha concluso un contratto con il Pentagono per la fornitura di un visore a realtà aumentata, del valore di quasi 22 miliardi di dollari per il prossimo decennio.

Entra così in una fase più matura un progetto avviato due anni fa e che provocò le proteste dei dipendenti di Microsoft. (Primaonline)

La notizia riportata su altri media

Surface, ultraleggeri e versatili. (Di giovedì 1 aprile 2021) Nel 2015,ha mostrato i suoi nuovi occhiali per realtà aumentatacon una demo didavvero impressionante. (Zazoom Blog)

Molto avanti, tanto che in questi giorni l’esercito statunitense ha siglato un contratto con Microsoft dal valore di oltre 21 miliardi di dollari per ottenere più di 120 mila visori HoloLens modificati nel corso dei prossimi 10 anni. (Il Bosone)

Avveniristico? Tutto è partito con una demo, abbastanza impressionante, all'E3 del 2015 nella quale i due relatori - fondamentalmente - giocavano a ”Minecraft” proiettato dinanzi a sé come se si trattasse di un ologramma. (Ticinonline)

Per esempio, Microsoft continua con la sua collaborazione con l’esercito degli Stati Uniti. Aiutare ad armare un esercito, anche solo per addestramento, non è qualcosa che può far piacere a tutti, anzi (Tecnoandroid)

A renderlo noto il Dipartimento della Difesa americano. Il dispositivo integra degli speciali occhiali HoloLens, già in commercio, con dei servizi informatici a distanza (in cloud) in grado di "facilitare la condivisione di informazioni e il processo decisionale in una varietà di scenari", secondo quanto reso noto da Microsoft (Antimafia Duemila)

Articolo di Gina Heeb apparso su Forbes.com. Microsoft ha vinto un contratto governativo per costruire visori per la realtà aumentata per le forze armate statunitensi. Le azioni di Microsoft sono aumentate di circa l’1,7% a 235,77 dollari per azioni alla chiusura delle contrattazioni di ieri (Forbes Italia)