Donne in Afghanistan: abiti colorati e sgargianti contro il burqa

Io Donna ESTERI

Subito altre donne l’hanno seguita lanciando gli hashtag #DoNotTouchMyClothes, non toccate i miei abiti, e #AfghanistanCulture, per sbugiardare la narrativa talebana che il burqa, abito tradizionale dei Paesi del Golfo, sia legato ad una tradizione afghana.

I talebani sono gli stessi di sempre, ma le donne che vivono in Afghanistan no.

«Voglio che il mondo sappia che questi abiti» indossati dalle donne nelle manifestazioni pro talebani «non appartengono alla nostra cultura, alla nostra identità», ha spiegato la storica all’emittente britannica

Alla faccia del burqa scuro che le donne in Afghanistan oggi devono obbligatoriamente indossare nelle poche occasioni in cui è permesso loro uscire. (Io Donna)

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Inoltre, di recente, la Cina ha firmato un accordo di partenariato strategico con l’Iran che porterà miliardi di investimenti in Iran Amrullah Saleh, l’ex vicepresidente, ha sempre affermato che è parte di una manovra pachistana per far tornare al potere i talebani. (TGNEWS24)

Quali poteri ha la comunità internazionale per proteggere i più deboli e quali obblighi verso i rifugiati? E quali potrebbero essere i margini di intervento per la violazione dei diritti umani perpetrati in casa. (Il Sole 24 ORE)

Un’opinione condivisa in modo trasversale dagli elettori di tutte le forze politiche, a esclusione di Forza Italia. Un’iniziativa che tuttavia, secondo il 40,3% degli intervistati, lascia il tempo che trova. (TG-PRIMARADIO)

Come in altre città del Paese, anche a Mazar-i Sharif, poche decine di donne hanno manifestato per chiedere di non essere calpestate dal nuovo regime. Sponsor by. Viaggio dell’inviato di Repubblica Pietro Del Re a Mazar-I Sharif, quarta città afghana. (TGNEWS24)

La crisi umanitaria precede la presa del potere dei Talebani, ma la loro spallata l’ha resa più evidente e urgente. Sui muri di Kabul, inclusi quelli dell’ex ambasciata degli Stati Uniti evacuata ad agosto, campeggiano gli slogan dei Talebani. (sbilanciamoci.info)

La Cia fa da eco alla Dia, con il vice direttore David Cohen intervenuto alla conferenza dell’Intelligence and National Security Alliance “Nell’arco di due anni al-Qaeda potrebbe essere capace di minacciare il nostro suolo”, ha detto il direttore Scott Berrier. (Eastwest.eu)