Trattato Italia-Francia, che ne sarebbe del patto se ci fossero Salvini e Le Pen?

LiberoQuotidiano.it INTERNO

Si sono stretti le mani a tre, proprio per dimostrare che il patto è un percorso condiviso.

Queste sono alcune parti del trattato Italia-Francia siglato ieri a Roma da Macron, Mattarella e Draghi.

Però poi, se un domani, l'Europa diventasse veramente sovranista in virtù del trattato firmato ieri, nessuno rompa le scatole

Immaginate però se quelle stesse frasi del trattato fossero state scritte dalla presidentessa Marine Le Pen, dal presidente della Repubblica Silvio Berlusconi e dal premier italiano Matteo Salvini (o Giorgia Meloni). (LiberoQuotidiano.it)

Su altri giornali

Salvini non ha in alcun modo messo il bastone tra le ruote L’accordo siglato da Draghi e Macron, sotto l’egida di Mattarella, mette in luce un accordo storico tra questi due Paesi fondamentali d’Europa. (Il Domani d'Italia)

Ora Di Maio, dopo essersi presentato con un programma anti Nato e filorusso e dopo essere stato promotore della politica filocinese del governo Conte, è diventato convinto atlantista ed europeista. Tre eventi di questi giorni, completamente sconnessi tra di loro, ma che se uniti disegnano la parabola dell’evoluzione del M5s. (GameGurus)

Italia e Francia formalizzano i loro rapporti con il Trattato del Quirinale. Non vi sono ragioni che portino a ritenere che nel caso di Italia e Francia, malgrado una riconoscibile prevalenza francese, le dinamiche debbano svilupparsi differentemente (ISPI)

Esse sostengono il ruolo trainante dell'Unione Europea nel rafforzamento del multilateralismo commerciale. Tale denuncia non mette in causa i diritti e gli obblighi delle Parti derivanti dai progetti avviati nel quadro del presente Trattato». (Studio Cataldi)

Il testo del Trattato. L’accordo di “cooperazione bilaterale rafforzata” mette al centro proprio difesa, sicurezza e politica estera. (InsideOver)

Poi, nell’intervista all’Economist del 2019 in cui denunciò addirittura la «morte cerebrale» della Nato, Macron sottolineò la necessità di una autonomia strategica dell’Europa. Sul punto Draghi chiarisce bene: «Il trattato aiuta la costruzione di una difesa europea che naturalmente è complementare alla Nato, non è sostitutiva. (Quotidiano del Sud)