Cenere Etna, a Catania revocati divieti per le due ruote e limite di velocità

La Sicilia INTERNO

Il sindaco di Catania Salvo Pogliese ha revocato con effetto immediato il divieto temporaneo di circolazione dei mezzi a due ruote (cicli e motocicli) ed il limite di velocità per gli automezzi a 30 km/h su tutte le strade del territorio comunale disposti il 16 febbraio scorso dopo la caduta di cenere vulcanica causata dall’attività eruttiva dell’Etna.

L’iniziativa è stata adottata «considerato che si sono sensibilmente attenuate, per via delle operazioni di pulizia delle strade avviata immediatamente dopo l’attività parossistica dell’Etna, le condizioni di gravissima criticità e di emergenza per la pubblica incolumità per la copiosa caduta di cenere vulcanica». (La Sicilia)

La notizia riportata su altri giornali

Quinta spettacolare eruzione in pochi giorni sull’Etna, che non ha intenzione di smettere di dare spettacolo: l’attività stromboliana dal cratere di Sud-Est, è iniziata debolmente ieri sera alle 20.45, per poi intensificarsi a partire dalle 22. (AMnotizie.it)

Poi, dall’1,15 si è avuta una repentina diminuzione della fontana di lava, pur continuando l’attività effusiva dei due flussi lavici, che si sono sovrapposti alle colate degli episodi precedenti, e proseguendo inoltre l’attività esplosiva ai crateri sommitali. (La Gazzetta Augustana.it)

L’ Etna è di nuovo in attività e nelle ultime ore ha dato spettacolo con un’eruzione incredibile. Il vulcano siciliano ha generato getti di lava alti circa mille metri e fitte nubi di cenere sopra il cratere Sud-Est. (Il Fatto Quotidiano)

Eruzione notte 22-23 febbraio, foto di Salvatore Conti da Santa Venerina e di Mario Di Stefano. (La Sicilia)

L’ultima attività del vulcano ha sollevato una vasta nube di cenere che, tramite le correnti sud-orientali presenti in quota, è riuscita a spingersi fino al capoluogo. Numerose le segnalazioni, dalla Zisa alla zona della Fiera, da parte di cittadini che hanno trovato su balconi e terrazze uno strato di pulviscolo nero. (PalermoToday)

“Dobbiamo avere la massima attenzione – ha continuato Doglioni – perché le eruzioni possono evolvere con colate che possono arrivare alle infrastrutture sui fianchi dell’Etna come avvenne nel 2001, oppure a eruzioni che si avvicinano agli insediamenti abitativi come nel 1991 e 1993. (Stretto web)