Stop ai brevetti vaccini dagli USA, ma non tutti sono d'accordo. Ecco le reazioni

Ultim'ora News ESTERI

La cancelliera tedesca Angela Merkel ha risposto seccamente di no all’ipotesi dello stop brevetti vaccini

In altre parole, consentire anche ai paesi poveri di produrre vaccini per se stessi, consentirebbe un oggettivo risparmio di tempo, senza dover attendere le importazioni dei vaccini dall’estero.

La possibilità della revoca brevetti vaccini appare peraltro del tutto fondata, se si pensa all’esplosione dei contagi in India, paese di più di un miliardo di abitanti. (Ultim'ora News)

Ne parlano anche altre testate

hi si aspettava un boom dei posti di lavoro creati in America grazie alla campagna di vaccinazione di massa e alla riapertura delle attività economiche si è dovuto clamorosamente ricredere. Senza contare come molte famiglie sono alle prese con una riapertura di scuole e asili ancora parziale. (Ticinonline)

“Mancano le capacità produttive, il problema non è la liberalizzazione dei brevetti”, ha ribadito ieri la portavoce della cancelliera Ulrike Demmer. Invitiamo tutti quanti si impegnano nel dibattito della deroga temporanea dei brevetti di unirsi a noi ad impegnarsi ad esportare una larga parte di quanto producono”. (Il Fatto Quotidiano)

Nel complesso, la proposta di Biden ricadrebbe esattamente sull'1 % degli americani, che pagherebbero in media 100.000 dollari in più all'anno. Aumentare le tasse ai ricchi fa crescere l'economia, avvantaggia tutti e Non fa male a nessuno”. (Fanpage.it)

La deroga sulla proprietà intellettuale non risolverà problema. Parole che confermano una generale retromarcia Ue dopo un iniziale entusiasmo per la proposta di Biden. (Today.it)

L’annuncio dato in quella sede dal rappresentante americano segna un inaspettato cambio di passo degli Stati che lasciano la tradizionale (e ultraventennale) posizione pro- business. (LA NOTIZIA)

Fa meno effetto, ma è più importante, perché la prima sarebbe una gradassata senza effetto alcuno, questa apre un processo storico importante. Trovare una via d’uscita razionale ai blocchi produttivi, senza danneggiare i brand ma non lasciando i dannati della terra senza speranza. (L'HuffPost)