Visco: no alla banca pubblica. Moratorie sui crediti, le perdite non vanno nascoste

Corriere della Sera ECONOMIA

Diversa è la natura, forse più complessa l’attività, di una banca pubblica di sviluppo; l’utilità di muovere in questa direzione e le modalità su come farlo andrebbero valutate con attenzione».

Le nuove norme europee sui crediti deteriorati Il tema caldo è quello dei crediti deteriorati: come trattare nei bilanci delle banche le prossime perdite, in particolare quelle derivanti dalle moratorie sui prestiti, oggi superiori a 300 miliardi di euro. (Corriere della Sera)

Ne parlano anche altre fonti

(ITALPRESS) – “Più che del supporto di una grande banca pubblica l’economia italiana beneficerebbe innanzitutto di una pubblica amministrazione efficiente, di infrastrutture adeguate, di investimenti in innovazione e conoscenza”. (La Voce di Mantova)

Il governatore di Bankitalia Ignazio visco ha preso parte al Comitato esecutivo Abi e nel corso del suo intervento ha fatto il punto sulle conseguenze economiche dell’emergenza coronavirus. Ignazio Visco. (News Mondo)

In questo scenario Visco ribadisce che «resta essenziale il supporto delle politiche di bilancio, a livello sia nazionale sia europeo». Spostando l’attenzione sulle banche, invece, Visco solleva la necessità di «rendere più snella la procedura di liquidazione di banche con un totale delle attività inferiore a cinque miliardi». (Vicenza Più)

Se c'e' ed e' utile quello privato viene. La pandemia li ha accentuati ma non li ha creati. Quindi continuo a dire che bisogna fare sforzi di natura strutturale sul piano dell'innovazione, istruzione". (Il Sole 24 ORE)

Affrontando lo scottante tema degli «Npl», i crediti deteriorati, Visco ha dettato la ricetta su come trattare nei bilanci delle banche le prossime perdite, in particolare quelle derivanti dalle moratorie sui prestiti, oggi superiori a 300 miliardi di euro. (ilGiornale.it)

Lo ha detto Ignazio Visco, Governatore della Banca d’Italia, intervenendo al comitato esecutivo dell’Abi. (ITALPRESS) – “Più che del supporto di una grande banca pubblica l’economia italiana beneficerebbe innanzitutto di una pubblica amministrazione efficiente, di infrastrutture adeguate, di investimenti in innovazione e conoscenza”. (Calabria News)