God save the queen. Ma non la monarchia e il suo imperialismo colonialista.
La scomparsa della regina Elisabetta II all’età di 96 anni segna la fine di un’era. Divenuta un’icona della cultura pop anche grazie alla propria longevità – tanto che secondo il Washington Post, 9 persone 10 che attualmente vivono nel mondo sono nate dopo la sua incoronazione – nei giorni della sua commemorazione non dobbiamo però dimenticare che, pur avendo incarnato un impegno profondo e sincero nei confronti dei suoi doveri, la sua figura ha rappresentato negli anni a cavallo tra le epoche, emblema della monarchia e dell’impero colonialista britannico (The Vision)
Se ne è parlato anche su altre testate
LONDRA – God save the king. Il senso di continuità che è parte del successo e della forza della monarchia non ammette ritardi: se era giunto a Balmoral come principe del Galles il primogenito di Elisabetta è diventato Sua Maestà Carlo III nel momento della morte della madre. (Corriere della Sera)
La morte della Regina Elisabetta Linus sulla morte della Regina Elisabetta II: È come se si fosse spenta la luna (Radio Deejay)
Il Regno Unito, i Paesi dell'ex impero britannico e il mondo dicono addio in un clima di profonda commozione alla regina dei record, spirata a 96 anni nell'amata residenza scozzese di Balmoral, con attorno i quattro figli e i familiari più stretti: a cominciare dal primogenito ed erede al trono Carlo, che a 73 diventa infine re con la seconda moglie Camilla al fianco elevata a regina consorte. (ilmessaggero.it)
Kensington Palace sembra orientato su questa linea: il titolo di principessa di Galles è infatti troppo legato alla figura di Lady Diana, ma si attendono ancora ulteriori sviluppi. Dopo la morte della Regina Elisabetta, ecco che i titoli nobiliari della famiglia subiscono dei cambiamenti. (ilmessaggero.it)
Ed è scoppiata la polemica social. Ha cinguettato anche Alessandro Gassmann un messaggio per la morte della Regina Elisabetta. (ilmessaggero.it)
pic.twitter.com/mDTn2Nj1UB — Manchester City (@ManCity) September 8, 2022. Premier League, City, Liverpool e Crystal Palace donano il cibo ordinato a dei senzatetto. Niente calcio giocato in Inghilterra quindi, ma questo stop forzato ha spinto alcuni club della Premier ad attuare importanti iniziative benefiche nei confronti dei più bisognosi e delle persone più fragili (Calcio In Pillole)