Guido Grandi: «Omicron, meglio la terza dose che un nuovo vaccino. Entro primavera tanti contagiati»

Corriere della Sera INTERNO

Poi ci sarà l’attività delle autorità regolatorie (Fda, Ema, Aifa) che dovranno valutare i dati di sicurezza ed efficacia del nuovo vaccino e quindi dare l’autorizzazione all’uso.

Guido Grandi è professore ordinario di Microbiologia all’università di Trento. Meglio la terza dose di un nuovo vaccino che richiederebbe tempi troppo lunghi di aggiornamento.

«La seconda strategia per fronteggiare l’infezione da parte della variante Omicron è appunto quella di ridisegnare i vaccini. (Corriere della Sera)

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Lo studio sarà pubblicato sul server pre-print medRXiv nei prossimi giorni. (ilmessaggero.it)

Ciononostante, lo studio ha concluso che sono necessari da 5 a 31 volte più anticorpi per neutralizzare Omicron rispetto a Delta. A distanza di 5 mesi dalla vaccinazione, gli anticorpi non erano più in grado di neutralizzare Omicron. (Startmag Web magazine)

"La Omicron è molto meno ‘pericolosa’ della Delta in termini di malattia in quanto tale, ma è molto più infettiva". "Le cellule del polmone si fondono meno quando c’è Omicron rispetto a quando c’è Delta o il ceppo originario – prosegue l’immunologo – e questo porta a meno infiammazione e a meno danni polmonari (il Resto del Carlino)

«È vero che dai dati disponibili (che riguardano, però, la popolazione adulta) l'efficacia dei vaccini oggi disponibili nel prevenire l'infezione da variante Omicron risulta bassa. I l vaccino per i bambini prevede due dosi ed è pensato per la Delta. (Donna Moderna)

La società ha comunicato infatti in mattinata che, alla luce dei dati preliminari dei suoi trial, il suo antidoto contro il Covid-19 potrebbe generare un incremento degli anticorpi contro il ceppo Omicron e altre varianti, se somministrato come dose di richiamo. (Milano Finanza)

In attesa di avere più dati sull’efficacia dei vaccini o di poter contare su un prodotto specifico - l’amministratore di Pfizer ha detto che arriverà a marzo - l'Iss continua a sottolineare: “I vaccini restano indispensabili per ridurre il rischio di malattia grave e morte per cui è fondamentale aumentare le coperture vaccinali il più rapidamente possibile sia con il completamento del ciclo primario per chi non l’avesse ancora fatto e che con le dosi di richiamo per chi ha completato il ciclo primario o per chi è guarito da più di quattro mesi” (Sky Tg24 )