Stretta choc sull'aborto, in Polonia è appello ai medici | il manifesto

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Giovedì sera circa 150 persone - tra le quali anche Marta Lempart, numero uno dello «Sciopero nazionale delle donne» (Osk) - sono state tenute in scacco per almeno 7 ore da un cordone della polizia...

Una stretta popolare che sembra quasi una risposta alla morsa orchestrata il giorno precedente dalle forze dell’ordine di fronte alla sede del Tribunale costituzionale, organo politico e politicizzato dietro alla sentenza choc ufficializzata questa settimana. (Il Manifesto)

Se ne è parlato anche su altre testate

Mentre molte regioni passano da arancione a giallo, comprese Lombardia e Lazio, di cui si è discusso in questi giorni. Bar, pasticcerie e ristoranti sono chiusi ed è consentito solo l'asporto o la consegna a domicilio fino alle ore 22. (Yahoo Notizie)

Secondo molti manifestanti e oppositori al partitio di governo PiS, questa è l’ennesima e preoccupante dimostrazione di come il paese stia scivolando verso un autoritarismo. Il governo polacco, guidato dal partito di destra Diritto e Giustizia (PiS) estremamente vicino alle idee cattoliche molto influenti nel paese, ha annunciato senza alcun preavviso di aver inserito la legge in Gazzetta Ufficiale. (L'HuffPost)

"Si annuncia una notte difficile", ha detto Klementyna Suchanow, un'altra organizzatrice di Women's Strike, affermando che "tutta la Polonia si sta mobilitando, non solo a Varsavia. (L'Unione Sarda.it)

E non voglio che mi si costringa a lasciarla - dice una delle manifestanti, scese in strada proprio davanti alla Consulta polacca -. Pubblicata in Gazzetta ufficiale nella tarda serata di mercoledì, la misura è in Polonia ormai legge. (Euronews Italiano)

Mercoledì è entrata in vigore una controversa sentenza del tribunale polacco che impone un divieto quasi totale dell’aborto , scatenando proteste a livello nazionale che hanno portato migliaia di persone nelle strade nonostante le restrizioni del coronavirus. (Il Fatto Quotidiano)

A Varsavia migliaia di cittadini hanno marciato verso il quartiere generale del partito di governo Diritto e Giustizia al grido di «Penso, sento, decido» o di «Libertà di scelta al posto del terrore». E le strade si sono subito riempite di manifestanti, alcuni e alcune con indosso i fazzoletti verdi, simbolo del movimento per il diritto all’aborto in Argentina. (Corriere della Sera)