Lo sfogo: "Gli ultrasessantenni lavorano, accudiscono gli anziani e i nipoti. Meritano di più di Astrazeneca"

ForlìToday SALUTE

Mi risulta che questo vaccino sia solo consigliato, raccomandato per questa fascia di età ma non obbligatorio con la risposta "o questo o niente".

Sono portavoce di un pensiero che accomuna molte persone ultrasessantenni in merito al nuovo Piano Vaccinale Nazionale antiCovid.

Questo vaccino viene proposto ad un'ampia fascia di età, cioè persone che lavorano, si prendono carico dei nipoti aiutando i figli, accudiscono genitori ultraottantenni, alcuni invalidi anche gravi, fanno volontariato, insomma una fascia di popolazione che viene considerata trave portante della comunità e che a mio avviso doveva essere super-super protetta. (ForlìToday)

La notizia riportata su altri giornali

La denuncia e la richiesta danni – Giustitalia ha reso noto che “oltre alla richiesta di danni e alla denuncia per lesioni colpose gravissime alla Procura competente per territorio, si ipotizza un ricorso ex art. (Imola Oggi)

Vaccino Johnson&Johnson, nel Lazio il 19 aprile le prime 18mila dosi. Ecco le dieci domande e risposte chiave sul vaccino AstraZeneca. (quotidianodipuglia.it)

Nei casi in cui una relazione causale è confermata o considerata probabile, è necessaria un’azione normativa per ridurre al minimo il rischio. In questa fase, puntualizza l’agenzia, “non è ancora chiaro se esista un’associazione causale tra la vaccinazione e le segnalazioni di sindrome da perdita capillare (capillary leak syndrome). (Cosenza Channel)

Lo a ‘Che giorno è’, in onda su Rai Radio1, Armando Gennazzani, rappresentante italiano all’Agenzia europea del farmaco, Ema (LaPresse) – “I dati che arrivano dal Regno Unito indicano che AstraZeneca è un vaccino efficace”. (LaPresse)

Ma, più nello specifico, l’Agenzia ha analizzato 62 casi di trombosi cerebrale e 24 casi di trombosi della vena splancnica, tutti verificatisi su persone che avevano ricevuto la somministrazione del vaccino Covid AstraZeneca a partire dal 22 marzo. (Money.it)

Essendo in possesso di tutte le informazioni possibili, sarebbero stati in gradi di fare stime di gran lunga più precise Quindi il rischio di non farcela alla malattia risulta 22 volte superiore a quella di non superare la somministrazione del vaccino. (BrindisiReport)