Il film di Sorrentino non è per tutti i cinema. Netflix fissa un «tetto»

In sala domani, dopo la presentazione alla Mostra del cinema di Venezia dove ha vinto il Leone d’argento, È stata la mano di Dio, il nuovo film di Sorrentino è divenuto subito l’evento della stagione cinematografica nazionale grazie all’attesa abilmente costruita dal marketing di Netflix, ma soprattutto all'aura che circonda il nome del regista le cui opere rispondono perfettamente alla funzione di «popolare». (Il Manifesto)

Ne parlano anche altri giornali

Lo ha scritto da solo e rappresenta una svolta rispetto al cinema sorrentiniano che conosciamo, fatto di dimensione onirica e virtuosismi. La vita scorre serena, si supera anche una grave crisi familiare, finché la disgrazia si abbatte senza preavviso sulla famiglia. (Vanity Fair.it)

Così molti esercenti, ai quali il lungometraggio era stato promesso, se lo sono visto sfilare (La Repubblica)

Auto da fé in forma di racconto di formazione, «È stata la mano di Dio» sorprende con la ricchezza delle sue suggestioni, perché il racconto autobiografico (ormai tutti sanno che il film gira intorno alla tragica scomparsa dei genitori del regista Paolo Sorrentino al tempo dei suoi diciassette anni) è solo una delle possibili piste da percorrere. (Corriere della Sera)

Successivamente il testimone passa a Diego Armando Maradona, il santo laico della città. Il suo Fabietto è perfetto nella fragilità, nella sensibilità, nella crescita, nell’approccio verso il cambiamento che la vita gli propone. (Taxidrivers.it)

Ecco che cosa ci hanno raccontato (Vanity Fair Italia)

Sealogy 2021, un successo oltre le aspettative. Un successo oltre ogni aspettativa, con 3250 presenze registrare, 20 paesi UE rappresentati, 8 extraeuropei e l’intera penisola con istituzioni, enti e imprese provenienti da tutte le regioni del bel paese. (pesceinrete.com)