Messico: l'incendio della vergogna (29/03/2023)

Vita ESTERI

«Non siamo cani», ripete Abel Maldonado, un venezuelano, prima di recarsi in un obitorio nella speranza che suo fratello Orlando, 22 anni, sia sopravvissuto all'incendio che ha ucciso 40 persone in un centro di detenzione per migranti statale a Ciudad Juárez, in Messico, nella notte tra il 27 e il 28 marzo. Ciudad Juárez era una città tristemente nota alle cronaca una ventina di anni fa, quando diventò per prima la capitale mondiale del femminicidio, come le ragazze più carine che lavoravano nelle maquilladoras sequestrate da narcos e poliziotti corrotti, per la tratta o semplicemente per abusarle, poi le uccidevano e le loro povere ossa venivano abbandonate nel deserto. (Vita)

Se ne è parlato anche su altre testate

"Preghiamo per i migranti morti ieri in un tragico incendio a Ciudad Juárez, in Messico, perché il Signore li accolga nel suo Regno e dia conforto alle loro famiglie. Preghiamo per loro". Così Papa Francesco nel corso dell'udienza generale. (Il Sole 24 ORE)

Città del MessicoCiudad Juárez, meglio conosciuta come Juárez – stato messicano di Chihuahua – è uno dei passaggi di frontiera con gli Stati Uniti più transitati del 2022. (Melting Pot)

Almeno 40 migranti provenienti dall'America Centrale e Meridionale sono morti e altrettanti sono rimasti ustionati e feriti gravemente in seguito a un incendio scoppiato nella tarda serata di lunedì in un centro di detenzione nella città messicana di confine settentrionale di Ciudad Juarez. (Il Sole 24 ORE)

Un nuovo video diffuso sui social mette sotto accusa gli agenti di guardia al centro di raccolta di migranti, in Messico, nel quale martedì è scoppiato l’incendio che ha ucciso 39 persone tra quelle ospitate. (Il Fatto Quotidiano)

Lo ha reso noto in un comunicato lo Stato di Chihuahua, poi riportato anche dai nostri media nazionali. Almeno 28 dei 39 migranti morti erano cittadini del Guatemala. (Frosinone News)

Nel video, due persone vestite da agenti entrano di corsa nell’inquadratura, in cui si vede anche un migrante vicino al cancello di metallo dall’altra parte. Un video delle telecamere di sicurezza mostra i sorveglianti del centro per migranti di Ciudad Juarez, in Messico, allontanarsi mentre l’incendio divampa nella struttura, causando una quarantina di morti. (Il Fatto Quotidiano)