Caso Fedez e rissa Report-Renzi, la Rai allo sbando verso le nuove nomine: i nomi

Il Riformista INTERNO

E fa ancora più sorridere sentire la senatrice 5 Stelle Paola Taverna scandalizzarsi per il caso Fedez: «È la punta dell’iceberg di una situazione incancrenita che denunciamo da anni.

Se c’è stata una stagione di lottizzazione è proprio quella della Rai uscita dal governo giallo-verde.

Il caso Fedez diventa così l’occasione perfetta di riaprire il mai pacificato dossier Rai.

Il grido di battaglia sulle bocche dei vari leader politici – “fuori i politici dalla Rai” – è smentito e per primi da loro stessi. (Il Riformista)

Ne parlano anche altri media

Ed è il caso del video che la trasmissione ha messo in onda lunedì, in cui Matteo Renzi viene filmato in compagnia di Marco Mancini lo scorso 23 dicembre, nel parcheggio dell’Autogrill di Fiano Romano. (Il Riformista)

“Secondo l’ultimo report Istat sul lavoro, infatti – aggiunge – nell’ultimo mese del 2020 ci sono stati 101mila occupati in meno. Le donne meritano non spazi concessi ma spazi da protagoniste” (Radio RTM Modica)

A quel punto arriva una macchina: è Renzi, losco ma non elegante, e soprattutto immancabile convitato di pietra di tutti gli scandali repubblicani. A meno che la macchina del signore elegante ma losco non sappia volare o abbia il diritto di viaggiare contromano, questa informazione della prof tradisce la verità (FirenzeToday)

Per Torrita di Siena Alida Damen e Daniele Giomarelli, per San Casciano dei Bagni Virginia Bisacchi, a Montalcino Stefania Platini, consigliera. (LA NAZIONE)

Ho avuto la fortuna di vedere l’intervista integrale di Renzi che ha risposto a tutto ribattendo a un filo narrativo pregiudiziale. Già consigliere comunale appena uscito dall’università, Gennaro Migliore ha attraversato il centrosinistra da Bertinotti a Renzi. (Il Riformista)

Sta diventando un caso politico l’incontro avvenuto poco prima di Natale tra l’ex premier Matteo Renzi e Marco Mancini, il ravennate alto dirigente dei servizi segreti italiani. Renzi motiva poi così quel colloquio in un luogo inusuale: «Dovevo incontrarlo al Senato, me n’ero dimenticato. (Corriere Romagna)