Caso Gregoretti, ancora caos in giunta. Maggioranza abbandona la seduta: "Gasparri non è imparziale"

La Repubblica INTERNO

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(La Repubblica)

La notizia riportata su altri media

Il massimo del ragionamento politico che ho sentito dai contestatori di piazza, a Imola ad esempio, è stato "Salvini vaffanculo". Il solito Matteo Salvini energico e "social" è stato accolto molto calorosamente dalle circa 3 mila persone che hanno affollato piazza Cavalli nel pomeriggio di martedì 14 gennaio. (IlPiacenza)

Il leader leghista dà “dei vigliacchi” ai partiti di maggioranza: “Se vogliono mandarmi a processo lo facciano subito, senza aspettare. Al centro di tutto vi è uno scontro politico, un muro contro muro tra opposizione, che ha di nuovo abbandonato i lavori della Giunta, e maggioranza. (L'HuffPost)

Salvini ha sapientemente usato la notizia a proprio vantaggio accusando i partiti di Maggioranza di volerlo indebolire attraverso le azioni della Magistratura e non delle urne. Inizialmente mandare a processo Matteo Salvini era apparso un autentico boomerang per il Partito Democratico, che però decise, insieme al Movimento 5 Stelle che si sarebbe votato per l’autorizzazione a procedere. (Leggilo.org)

È ancora scontro nella giunta delle immunità del Senato sul caso Gregoretti e sull'autorizzazione a procedere nei confronti dell'ex ministro Matteo Salvini. Dopo l'episodio di lunedì 13 gennaio, la maggioranza lascia nuovamente la seduta perché, a seguito della presentazione di nuove istanze volte a richiedere altre carte al tribunale di Catania per approfondire la questione, il Presidente Gasparri, in mancanza di unanimità, ha posto in votazione la questione. (La Repubblica)

Col quotidiano in mano, mostrandolo ai suoi sostenitori durante il suo giro mattutino a Casalecchio, nel bolognese, il leader della Lega Matteo Salvini replica così a 'La Repubblica' per il titolo di oggi in prima pagina. (La Pressa)

Un ex ministro va davanti al tribunale dei ministri e non ritengo di dover essere io” a giudicare. E quindi la questione passa nelle mani della presidente del Senato Elisabetta Casellati. (Il Fatto Quotidiano)