Vauro: "Bella Ciao? Dovrebbe sostituire Inno di Mameli"

Cremonaoggi INTERNO

Ne parla con l’Adnkronos il vignettista Vauro Senesi che afferma: “Se c’è una storia di cui l’Italia può andare orgogliosa è quella della Resistenza che ha fatto nascere la Repubblica.

“Fosse per me Bella Ciao sostituirebbe addirittura l’Inno di Mameli, intanto perché più bella; inoltre perché è veramente una canzone della Repubblica italiana nata dalla resistenza anti fascista; infine perché è un inno alla libertà, adottato in tutto il mondo e cantato in più lingue”. (Cremonaoggi)

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Il testo di legge è di poche righe e parte dal presupposto che Bella Ciao sia “un’espressione popolare” che rappresenti “valori fondanti” della Repubblica. La proposta di legge non è fraintendibile anche se limitata al giorno del 25 Aprile, festa della Liberazione: subito dopo l’Inno di Mameli, intonare anche Bella Ciao, riconoscendone così il “carattere istituzionale”. (ComoZero)

La canzone popolare 'Bella ciao' è da sempre associata al periodo della Resistenza e alla festa della Liberazione del 25 aprile. La canzone 'Bella ciao' è eseguita, dopo l'inno nazionale, in occasione delle cerimonie ufficiali per i festeggiamenti del 25 aprile, anniversario della Liberazione dal nazifascismo. (Tiscali.it)

La storia di "Bella Ciao". Questo canto popolare è da sempre considerato simbolo della Resistenza e della festa della Liberazione del 25 aprile. La prima apparizione è nel 1953, sulla rivista "La Lapa" di Alberto Mario Cirese, per poi essere inserita, proprio il 25 aprile del 1957, in una breve raccolta di canti partigiani pubblicati dal quotidiano "L'Unità" (Sky Tg24 )

Giorgio Bocca aveva giustamente dichiarato: «Nei venti mesi della guerra partigiana non ho mai sentito cantare Bella ciao, è stata un'invenzione del Festival di Spoleto» ben dopo la guerra. Lo scorso anno ci avevano provato Piero Fassino e altri del Pd ad imporre Bella ciao nelle scuole. (ilGiornale.it)

"Bella ciao", la proposta di legge. La proposta di legge è stata presentata alla Camera lo scorso 21 aprile, anche se ancora non è partito il suo iter in Parlamento dove servirà avere più consensi. Da qui l'idea del posto d'onore: in occasione della Festa di Liberazione dal nazifascismo dovrà essere cantata immediatamente dopo l'inno nazionale (Studio Cataldi)

Vi prego, vi supplico e vi imploro, la mia testa sotto i vostri piedi onorevoli Fragomeli, Verini, Boldrini e Fiano, Stumpo, Anzaldi e Sarli, distogliete lo sguardo, obnubilate il pensiero e ritraete le vostre mani, manine, manone, da Bella ciao. (la Repubblica)