Nuovo attentato in Afghanistan, nella notte uccise 11 persone

TG La7 ESTERI

Ieri mattina anche il Papa al termine del Regina Coeli ha ricordato la strage ed invitato a pregare "per le vittime dell'attentato.

esteri. Dopo quello di sabato che ha provocato oltre 60 morti.

Il numero delle vittime però potrebbe ancora salire per le condizioni gravi nelle quali versano alcuni dei feriti ricoverati.

I talebani , che hanno negato la responsabilità degli attacchi, hanno annunciato una tregua unilaterale per tre giorni, fino al 13 maggio per celebrare la festa della fine del Ramadan, il mese sacro del digiuno per l'Islam

Intanto è salito a 63 morti e 150 feriti il bilancio dell'attacco di due giorni fa contro una scuola femminile di Kabul (TG La7)

Su altri media

L’attacco non è stato ancora rivendicato. (LaPresse) Strage in una serie di esplosioni davanti a una scuola femminile a Kabul, in Afghanistan. (Corriere TV)

La scuola, situata nel quartiere Dasht-e-Barchi, abitato principalmente dalla minoranza sciita hazara, era un liceo frequentato da ragazzi e ragazze, che studiano in tre diverse fasce orarie, la seconda delle quali era quella delle ragazze. (Giornale di Sicilia)

Sale ad almeno 50 morti il bilancio ufficiale delle vittime dell’autobomba esplosa fuori da una scuola femminile a Kabul, finora rimasto a 30 nonostante la stessa sicurezza locale parlasse di un numero ben più ampio. (Ticinonews.ch)

Un’autobomba è esplosa davanti ad una scuola di Kabul, causando più di 50 vittime, quasi tutte studentesse. A Ghani ha fato eco Ross Wilson, diplomatico di Washington: ” Questo attacco terroristico a una scuola femminile di Kabul è abominevole (Thesocialpost.it)

E’ stato proclamato il lutto nazionale oggi in Afghanistan dopo che sabato pomeriggio l’ennesimo attentato stragista ha ucciso oltre 60 studenti, in maggioranza donne, in un liceo della capitale in un quartiere noto per la presenza di sciiti. (Il Manifesto)

La loro voglia di vivere in una Nazione finalmente pacificata va richiamata nei giorni dello sgomento per la strage delle studentesse a Kabul, ricordando i nomi di Nahid Farid e Shukria Barakzai, parlamentari che in occasione del ritiro delle forze di pace nel 2014, invocavano che fosse mantenuta una forte presenza internazionale, e il nome di Maria Rashir, coraggiosa Procuratrice per la tutela dei diritti umani, che si salvò miracolosamente da un attentato che avrebbe dovuto uccidere lei e i suoi figli. (La Stampa)