Clan Sibillo, foto e nomi degli arrestati: ci sono quelli del 'vicolo della morte'

Internapoli INTERNO

L’urna funeraria con le ceneri del baby boss Emanuele Sibillo era all’interno di un altare dedicato alla Madonna.

Sacro e profano nel clan Sibillo: rimossa e consegnata alla famiglia l’urna funeraria con le ceneri del baby boss Emanuele Sibillo.

Nei Decumani sono perfettamente visibili, sui muri, le scritte inneggianti il clan e il simbolo del ‘baby boss’ ucciso, “ES17”

I carabinieri stanno rimuovendo anche i “simboli della venerazione” disseminati lungo i Decumani di Napoli dopo l’omicidio di Emanuele Sibillo. (Internapoli)

La notizia riportata su altri giornali

Nella Napoli che troppo spesso esclude dal dibattito pubblico il tema della camorra e della sopraffazione, il clan Sibillo è riuscito a imporre le sue regole (criminali) in modo anche sfacciato. Portati al cospetto della statua del defunto baby boss. (La Stampa)

Le intercettazioni danno la dimensione del clima di violenza attraverso il quale costringevano i commercianti a pagare il ‘pizzo’. Il gip Luana Romano, accogliendo le richieste della Dda di Napoli, ha ricostruito la storia criminale del clan Sibillo, satellite dei Contini che sono anche nel cartello dell’Alleanza di Secondigliano. (Cronache della Campania)

Il primo arresto per Emanuele Sibillo arriva nel 2010, quando ha 15 anni: la polizia fa irruzione in casa sua e lui lancia due pistole dalla finestra per non farle trovare. E il clan Sibillo, di questa frase, sembra averne fatto un mantra (Fanpage.it)

Come Emanuele Sibillo, le cui ceneri e un busto erano messe in un altare, rimosso dai carabinieri (TG La7)

È stata smontata la struttura a protezione degli oggetti contenuti, tendaggi, vetrate e fioriere, oltre a un busto raffigurante il volto di Emanuele Sibillo, foto e luci (ROMA on line)

Sfogliando le carte della Procura, emergono dettagli delle rappresaglie del sodalizio criminale ed emerge come l'altarino dedicato al boss Emanuele Sibillo, ucciso nel 2015, situato in un palazzo vico Santi Filippo e Giacomo, rappresentasse un luogo simbolo. (NapoliToday)