Scontro Italia-Ue, Conte respinge la bozza sul coronavirus: "Dieci giorni per una soluzione"

Gazzetta del Sud ESTERI

L’Italia respinge la bozza in discussione al tavolo del Consiglio europeo sugli strumenti per fronteggiare la crisi economica legata al coronavirus.

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, insieme al primo ministro spagnolo, Pedro Sanchez chiede che in 10 giorni la Ue trovi «una soluzione adeguata alla grave emergenza che tutti i Paesi stanno vivendo».

Conte ha ringraziato per il lavoro fatto, continua palazzo Chigi, ma non accetta la bozza. (Gazzetta del Sud)

Ne parlano anche altre fonti

L'Eurozona ha creato i suoi strumenti, come il Mes, che può essere usato in modo efficace, ma con le condizionalità previste dai trattati. Il premier olandese Mark Rutte spiega bene la resistenza di tutto il fronte del Nord: "Siamo contrari ai coronabond. (Ticinonews.ch)

"Come si può pensare che siano adeguati a questo shock simmetrico strumenti elaborati in passato, costruiti per intervenire in caso di shock asimmetrici e tensioni finanziarie riguardanti singoli Paesi?". (Giornale di Sicilia)

C’è anche un appello a lavorare sul post-pandemia, ma il paragrafo più delicato è al momento il numero 13. Perché i nodi sul tavolo non possono essere sciolti in due ore di discussione tra ventisette persone collegate in videoconferenza. (La Gazzetta di Mantova)

Nella serata del 26 marzo, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato di aver rifiutato la bozza presentata dall’Unione Europea sugli aiuti economici per l’Italia al fine di fronteggiare l’emergenza coronavirus (Notizie.it )

Perché i nodi sul tavolo non possono essere sciolti in due ore di discussione tra ventisette persone collegate in videoconferenza. Spetterà all’Eurogruppo sbrogliare la matassa, visto che al momento i leader non sembrano intenzionati a dare indicazioni sugli aspetti più tecnici di questo strumento. (La Stampa)

L’Italia – ha spiegato Conte – “ha le carte in regola con la finanza pubblica: il 2019 l’abbiamo chiuso con un rapporto deficit/Pil di 1.6 anziché 2.2 come programmato”. Il G20 sceglie di mettere 5.000 miliardi di dollari nell’economia mondiale per superare l’impatto “sociale, economico e finanziario” del coronavirus (Cagliaripad)