Attacco ransomware a JBS: 11 milioni di riscatto

Punto Informatico ECONOMIA

Il colosso della carne ha JBS pagato la somma chiesta. La conferma di quanto avvenuto giunge oggi direttamente dal sito ufficiale, con un comunicato che mette nero su bianco la cifra versata.

Il gruppo, con sede in Brasile, rappresenta la più grande società al mondo nel settore della lavorazione della carne.

Negli Stati Uniti l'intenzione è quella di prendere molto sul serio attacchi di questo tipo, equiparandoli a quelli di matrice terrorista: è la volontà manifestata dal Dipartimento della Giustizia a stelle e strisce

Nei giorni scorsi, la divisione statunitense di JBS ha pagato un riscatto da 11 milioni di dollari ai cybercriminali che hanno colpito la sua infrastruttura informatica attraverso un attacco ransomware. (Punto Informatico)

Ne parlano anche altri media

Lo ha reso noto al Wall Street Journal il chief executive della filiale, Andre Nogueira. Ammonta a 11 milioni di dollari il prezzo del riscatto (in bitcoin) che la filiale americana del colosso brasiliano Jbs, il maggior fornitore di carne al mondo, ha pagato ad una gang di hacker russi dopo aver subito un cyberattacco. (L'Unione Sarda.it)

Gli attacchi ransomware operano cifrando i file della «preda» e chiedono il pagamento di un riscatto per poter riavere accesso ai file criptati. È quello che ha ammesso di aver pagato Jbs, impresa brasiliana numero uno al mondo nella lavorazione delle carni. (Il Sole 24 ORE)

«È stato molto doloroso pagare dei criminali, ma abbiamo fatto la cosa giusta per i nostri clienti». Il riscatto è stato versato in Bitcoin e dovrebbe mettere al riparo JBS da ulteriori interruzioni dell'attività e da problemi nella catena di forniture. (Ticinonline)

In precedenza la società che gestisce Colonial Pipeline, il più grande oleodotto Usa, aveva pagato 4,4 milioni di dollari ad un'altra banda di pirati russi ma l'Fbi aveva recuperato oltre metà della somma - WASHINGTON, 10 GIU - La filiale americana del colosso brasiliano Jbs, il maggior fornitore di carne al mondo, ha pagato 11 milioni di dollari di riscatto (in bitcoin) ad una gang di hacker russi dopo aver subito un cyberattacco. (La Nuova Sardegna)

L’invasione è sotto inchiesta dalla scorsa settimana da parte dell’FBI (polizia federale degli Stati Uniti). JBS ha dichiarato in una dichiarazione che la decisione di pagare il riscatto è stata presa dopo aver consultato esperti di sicurezza digitale. (Giornale Siracusa)

L’FBI ritiene che il gruppo di cyber criminali molto probabilmente ha operato da territorio russo, attribuendo l’attacco al gruppo REvil, una tra le tante bande del ransomware operative in rete. “Il pagamento del riscatto è avvenuto dopo che quasi tutti gli impianti erano stati riavviati”, ha affermato Nogueira. (Key4biz.it)