Jbs, numero uno al mondo delle carni, paga 11 milioni di riscatto in bitcoin a hacker russi

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Il Sole 24 ORE ECONOMIA

È quello che ha ammesso di aver pagato Jbs, impresa brasiliana numero uno al mondo nella lavorazione delle carni.

L’Fbi ha annunciato che lavorerà per portare il gruppo hacker davanti alla giustizia e ha chiesto a chiunque sia vittima di cyberattacco di contattare immediatamente il Bureau

Gli attacchi ransomware operano cifrando i file della «preda» e chiedono il pagamento di un riscatto per poter riavere accesso ai file criptati. (Il Sole 24 ORE)

Se ne è parlato anche su altri giornali

L'azienda ha immediatamente informato l'FBI e ha proceduto a mettere offline parte dei sistemi dell'azienda, per rallentare l'avanzata degli hacker. Il riscatto è stato versato in Bitcoin e dovrebbe mettere al riparo JBS da ulteriori interruzioni dell'attività e da problemi nella catena di forniture. (Ticinonline)

Lo ha reso noto al Wall Street Journal il chief executive della filiale, Andre Nogueira. - WASHINGTON, 10 GIU - La filiale americana del colosso brasiliano Jbs, il maggior fornitore di carne al mondo, ha pagato 11 milioni di dollari di riscatto (in bitcoin) ad una gang di hacker russi dopo aver subito un cyberattacco. (La Nuova Sardegna)

Il gruppo, con sede in Brasile, rappresenta la più grande società al mondo nel settore della lavorazione della carne. Nei giorni scorsi, la divisione statunitense di JBS ha pagato un riscatto da 11 milioni di dollari ai cybercriminali che hanno colpito la sua infrastruttura informatica attraverso un attacco ransomware. (Punto Informatico)

L’invasione è sotto inchiesta dalla scorsa settimana da parte dell’FBI (polizia federale degli Stati Uniti). un JBS è stato l’obiettivo di un attacco di hacker nelle sue unità negli Stati Uniti, Canada e Australia, che è stato temporaneamente chiuso. (Giornale Siracusa)

L’FBI ritiene che il gruppo di cyber criminali molto probabilmente ha operato da territorio russo, attribuendo l’attacco al gruppo REvil, una tra le tante bande del ransomware operative in rete. “Il pagamento del riscatto è avvenuto dopo che quasi tutti gli impianti erano stati riavviati”, ha affermato Nogueira. (Key4biz.it)

Il 31 maggio la compagnia aveva annunciato di essere stata vittima di un attacco ransomware, ma adesso è la prima volta che la filiale Usa della società conferma di avere pagato il ‘ransom’, cioè il riscatto. (Cronachedi.it - Il quotidiano online di informazione indipendente)