L'arcivescovo di Edmonton: il pellegrinaggio del Papa nel segno della speranza e della guarigione

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In primo luogo, afferma, c'è la figura stessa di Papa Francesco "che tocca subito le persone".

"Ma ancora più profondamente", prosegue l'arcivescovo Smith, i cattolici avvertono che il Papa è il successore di San Pietro.

"La Chiesa è con voi". In quell'incontro, osserva l'arcivescovo Smith, è emersa chiaramente la posizione di Papa Francesco e della Chiesa.

Secondo l'arcivescovo Smith il messaggio del Papa dunque potrebbe essere riassunto così: "La Chiesa è con voi. (Vatican News - Italiano)

Su altri giornali

«Il mio viaggio in Canada è un pellegrinaggio penitenziale». Lo ha sottolineato Papa Francesco ai giornalisti presenti sul volo che lo ha portato oltre Oceano. (Corriere TV)

L’ASSEGNAZIONE DEI TROFEI STAGIONALI. Tutte le barche iscritte concorreranno all’assegnazione del Trofeo Vele Storiche Viareggio, mentre gli scafi costruiti dal noto cantiere ligure Sangermani si contenderanno il prestigioso Trofeo Challenge a loro riservato (Sardegna Reporter)

Alla moglie di uno dei leader nativi il Papa bacia la mano. Nel pomeriggio poi, alle 16,45 (notte inoltrata in Italia), l’altro incontro con i nativi della giornata, presso la chiesa parrocchiale del Sacro Cuore di Edmonton (Avvenire)

Tra i principali eventi con Papa Francesco trasmessi da Tv2000: oggi l’incontro con le popolazioni indigene e con i membri della Comunità Parrocchiale presso la Chiesa del Sacro Cuore a Edmonton; domani poi la Messa presso il «Commonwealth Stadium» a Edmonton e la Liturgia della Parola presso il Lac Ste Primo appuntamento il 25 luglio con le dirette a partire dalle 18, fino alla conferenza stampa sul volo di ritorno il 30 luglio ore 11. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

«La mia speranza – spiega – è che il pellegrinaggio penitenziale del Santo Padre spinga tutte le componenti della società canadese - appartenenti a qualsiasi comunità di fede o non credenti - a manifestare autentico rispetto per i popoli indigeni. (Avvenire)

Papa Francesco va a chiedere scusa ai popoli indigeni, gli indiani delle grandi foreste per quello che gli analisti chiamano «genocidio culturale», cioè l’imposizione della cultura bianca anglosassone e la fede cattolica e protestante alle popolazioni native dei territori soprattutto dell’Alberta e del Quebec di lingua inglese e francese, decisa dal governo canadese per la quale all’epoca aveva chiesto la collaborazione delle congregazioni religiose cattoliche e protestanti, arrivate al seguito del colonialismo europeo, nella gestione di centinaia di «scuole residenziali», dove i figli dei nativi erano praticamente segregati, senza alcun rapporto con le famiglie, per plasmarli della nuova cultura. (L'Eco di Bergamo)