Il primo luglio riaprono le frontiere dell'Europa, ma non per tutti i paesi

Buongiorno Slovacchia ESTERI

Il segretario di Stato statunitense Mike Pompeo ha spiegato che sta negoziando con alcuni paesi europei per la riapertura delle frontiere e che ce ne sono “almeno una dozzina” favorevoli a ripristinare i collegamenti, benché non abbia specificato quali.

Il nodo da sciogliere è sicuramente quello riguardante gli Stati Uniti, vista l’importanza cruciale che ricopre dal punto di vista diplomatico.

L’alto rappresentante dell’Unione europea, Josep Borell, poche settimane fa che dal primo luglio le frontiere dell’Unione Europea sarebbero state gradualmente riaperte. (Buongiorno Slovacchia)

Ne parlano anche altri media

L'elenco comprende 15 paesi: Algeria, Australia, Canada, Georgia, Giappone, Montenegro, Marocco, Nuova Zelanda, Ruanda, Serbia, Corea del Sud, Thailandia, Tunisia, Uruguay e la Cina, soggetta alla conferma della reciprocità. (Gazzetta di Parma)

L'Unione europea ha indicato una lista di 18 paesi, considerati sicuri. All’appello mancano Russia, Stati Uniti, Brasile e India, di cui preoccupano ancora i livelli molto alti di contagi. (Wired Italia)

Ma resteranno in vigore alcuni vincoli legati proprio ai Paesi di provenienza dei viaggiatori, i parametri da tenere in considerazione fanno riferimento proprio al numero di contagi nella nazione di provenienza. (idealista.it/news)

L'elenco comprende 15 paesi: Algeria, Australia, Canada, Georgia, Giappone, Montenegro, Marocco, Nuova Zelanda, Ruanda, Serbia, Corea del Sud, Thailandia, Tunisia, Uruguay e la Cina, soggetta alla conferma della reciprocità. (Italia Oggi)

Non solo: questo vale, almeno fino al 14 luglio, anche per chi torna da nazioni che fanno parte della lista dei famosi 15 paesi virtuosi, stilata dalla Ue. Dunque, un italiano che torna da Giappone, Corea del Sud o Thailandia, se si ferma a Parigi può girare liberamente, se viene a Roma, deve restare in quarantena. (Il Messaggero)

I dati per nulla confortanti sulla pandemia e che provengono dal Paese hanno spinto i Paesi Schengen a sigillare i propri confini. Ad assumere la decisione i 27 stati membri con l’aggiunta di altri quattro Paesi che compongono lo spazio Schengen (Islanda, Norvegia, Svizzera e Liechtenstein). (Corriere dell'Umbria)