Kevin Spacey deve pagare ai produttori «House of Cards» oltre 30 milioni

La carriera del 62enne vincitore dell’Oscar si è bruscamente interrotta alla fine del 2017 quando il movimento #MeToo ha preso slancio.

All’epoca, Spacey ha rilasciato una dichiarazione dicendo che non ricordava l’incontro ma si è scusato.

Il divo è stato anche accusato penalmente di aver tentato di palpeggiare un diciottenne del Massachusetts, anche se le accuse sono state ritirate nel 2019

Gli avvocati di Spacey sostengono che i comportamenti dell’attore non sono stati un fattore sostanziale nelle perdite dello show. (Corriere della Sera)

La notizia riportata su altri media

Secondo i termini della sentenza, MRC ha ricevuto $ 29,5 milioni di danni e $ 1,4 milioni di spese varie e legali. Ieri un giudice ha condannato Kevin Spacey a pagare 31 milioni di dollari a causa del licenziamento da “House of Cards” serie tv di Netflix. (Ecodelcinema)

Kevin Spacey. L’attore è stato condannato a risarcire la casa di produzione MRC, dopo il suo addio forzato al cast dello show per le note accuse di molestie sessuali. L’attore premio Oscar venne silurato dalla serie tv, a seguito delle accuse di molestie sessuali avanzate da decine di uomini contro di lui. (Bluewin)

Spacey, 62 anni, ha perso il suo ruolo da protagonista in 'House of Cards' e ha mantenuto un profilo relativamente basso da quando è stato accusato di creare un ambiente di lavoro "tossico". (Quotidiano di Sicilia)

Kevin Spacey è stato condannato a risarcire i produttori di «House of Cards» per ben 31 milioni di dollari. Spacey è stato licenziato dallo show nel 2017. (Yahoo Finanza)

Il motivo è la violazione del contratto dovuta alle accuse di molestie sessuali da cui l’attore statunitense si sta difendendo dal 2017 e per le quali ha negato qualsiasi responsabilità. Kevin Spacey dovrà pagare più di 27 milioni di euro allo studio che ha realizzato “House of Cards”per Netflix. (Itaca Notizie)

La motivazione sta in una violazione del contratto a seguito di accuse di molestie sessuali contro l’attore statunitense. Furono accuse dal grande clamore mediatico che sgretolarono la carriera, allora all’apice, del protagonista della serie politico-drammatica. (Il Dubbio)