Crisi e guerra, Johnson lascia. “Ma gli inglesi non temono il voto”. Le differenze con l’Italia

La Stampa INTERNO

Boris Johnson si arrende e rassegna le dimissioni, sull'onda dei contraccolpi dello scandalo Pincher e della raffica di addii dei membri del suo governo.

Una rivolta Tory che l’ha lasciato sul ciglio del burrone.

È una crisi politica che si inserisce in una più ampia crisi geopolitica, tra la pandemia che non accenna ad arrestarsi, l’Ucraina al 134esimo giorno di guerra e la drastica crisi energetica

(La Stampa)

Su altri giornali

Poi c’è stato l’annuncio dei laburisti, pronti ad intavolare un voto di sfiducia pure loro. Nel frattempo, Johnson era rimasto isolato, nessuno era disposto ad accettare le posizioni ministeriali da lui offerte, lasciando di fatto il paese ingovernabile. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Arriva al capolinea la premiership britannica di Boris Johnson, che ricevette l'incarico di formare un governo da "Her Majesty" il 24 luglio 2019. APPROFONDIMENTI REGNO UNITO Boris Johnson si dimette: «Serve nuovo leader, ma resto. (ilmattino.it)

Inflazione oltre il 10% entro fine anno. La Gran Bretagna è ora nella morsa di una crisi inflazionistica che Johnson ha peggiorato in ogni occasione. Gli altri partiti di destra possono studiare la caduta di Johnson con più calma, ma con una lezione politica non insignificante (Milano Finanza)

Le scuse del premier arrivano a ridosso delle doppie dimissioni che hanno colpito il suo governo dopo l'addio del Cancelliere dello Scacchiere Rishi Sunak e il ministro della Salute Sajid Javid. «Penso che sia stato un errore e me ne scuso. (Corriere TV)

Meloni: il tifo della sinistra contro Johnson è pietoso. Che diventerà automaticamente il nuovo premier britannico. (Secolo d'Italia)

Jeremy Hunt: ex ministro degli Esteri e della Salute, il 55enne Hunt è ora un influente deputato conservatore. L'annuncio delle dimissioni di Boris Johnson come leader dei Conservatori, apre la corsa al successore che diventerà capo del partito e primo ministro. (Adnkronos)