Camorra: da Raffaele Imperiale la conferma sulle chat decryptate

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Nei verbali che ieri la Procura di Napoli al Tribunale del Riesame ha depositato, i narcotrafficanti Raffaele Imperiale e Bruno Carbone hanno in sostanza, confermato le contestazioni degli inquirenti ma soprattutto la veridicità dei contenuti delle chat, decriptate dalle autorità francesi e consegnate agli inquirenti napoletani. Rappresenta un vero e proprio colpo di scena il “pentimento” di Imperiale, soprannominato il boss dei Van Gogh (ha custodito per lungo tempo due tele del pittore rubate nel museo di Amsterdam). (Metropolisweb)

Ne parlano anche altri media

"Ho investito in lingotti d'oro...", anche da un noto centro orafo campano attraverso un contatto "...sono arrivato a 40 chilogrammi al mese". Leggi tutta la notizia (Virgilio)

Spunta pure un giallo dalle dichiarazioni che il narcotrafficante internazionale Raffaele Imperiale, neo collaboratore di giustizia, ha rilasciato alla Procura di Napoli nei mesi scorsi: il mistero riguarda la "sparizione" di un ingente quantitativo di cocaina inviato in Australia. (Ottopagine)

Un’organizzazione di trafficanti internazionali che spostava in media 300-400 chili di cocaina al mese, concludeva fino a venti compravendite in un solo giorno e trasferiva, con un semplice tocco di mouse, enormi somme di denaro da un continente all’altro. (TERRANOSTRA | NEWS)

E dice di aver speso - per anni - ogni mese dalle 350mila alle 400mila euro mensili, soldi che servivano «per gli stipendi dei propri soci (quelli di fascia alta intascavano fino a 20mila euro al mese, con tanto di tredicesima e quattordicesima), ma anche per le famiglie dei detenuti, per le assicurazioni di auto e camion da usare per trasportare cocaina e per la gestione delle spese ordinarie. (ilmattino.it)

E’ quanto emerge dai suoi primi racconti depositati nei verbali redatti davanti ai pm Giuliano Caputo, Maurizio De Marco e Lucio Giugliano coordinati dalla procuratrice reggente Rosa Volpe della Dda di Napoli che stanno conducendo le indagini con squadra mobile, carabinieri e finanza. (Cronache della Campania)

«Ho investito in lingotti d’oro…», anche da un noto centro orafo campano attraverso un contatto «…sono arrivato a 40 chilogrammi al mese». È lo stesso Raffaele Imperiale, 48 anni, narcotrafficante di caratura internazionale a confermare agli inquirenti quanto avevano scoperto dalle chat, e cioè che investiva i proventi della vendita di grosse quantità di cocaina nel più noto dei metalli preziosi. (Zoom24.it)