Quando l'AI va a caccia di streghe. Chiuso canale YouTube di scacchi per razzismo

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L’intelligenza artificiale verrebbe dunque triggerata – scatenata – da semplici parole come bianco, nero e attacco messe nella stessa frase

Vedere il razzismo dove il razzismo non c’è.

Cosa potrà essere mai successo su un canale dove si parla di alfieri e pedoni?

Questa volta non è l’occhio umano a giocare brutti scherzi, ma un algoritmo di intelligenza artificiale (realizzato sempre da umani) che ha avuto da ridire su uno dei più seguiti canali di scacchi su YouTube (StartupItalia)

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"Il bianco attacca il nero", riferito al gioco di strategia, è stato scambiato dall'intelligenza artificiale per un'espressione discriminatoria. “Non sappiamo quale strumento venga usato da YouTube - hanno chiarito - ma queste cose possono accadere se si usa l’intelligenza artificiale”. (Sky Tg24 )

Le frasi che hanno portato la chiusura del canale riguardano prettamente il mondo degli scacchi e citandone alcune possiamo vedere : Il bianco mangia il nero o il nero minaccia il bianco. Per rimanere informati sul mondo nerd, continuate a seguirci sul nostro sito DrCommodore. (DR COMMODORE)

Il ragazzino aveva perso i sensi ed era già in ipotermia. (LaPresse) E’ rimasto per ore bloccato in una palude ghiacciata ad Alloway Township, nel New Jersey meridionale. Il protagonista è un 14enne salvato da 3 agenti di polizia quando aveva già perso i sensi ed era in ipotermia. (LaPresse)

Poche ore dopo la messa online del contenuto, YouTube l'ha rimosso bloccando anche l'intero canale per circa 24 ore, per aver pubblicato materiale "dannoso e pericoloso". Il provvedimento è stato annullato in breve tempo, ma YouTube non ha mai fornito spiegazioni su quanto avvenuto (Tech Fanpage)

Scacchista bloccato da YouTube per aver usato “neri contro bianchi” – riassunto delle puntate precedenti. La storia comincia a Luglio 2020 sul canale Agadmator’s Chess Channel, un milione di abbonati a Febbraio 2021, che ospita “podcast”, commenti in streaming di partite di scacchi. (Bufale.net)

I risultati ottenuti scandagliando personalmente ogni frase sono chiari: l’82 per cento non conteneva riferimenti razzisti, ma solo termini gergali come blocco, contrattacco e cattura. Lo stesso Radic aveva pubblicato un video dove spiegava ai follower quanto accaduto, domandandosi quali criteri fossero stati applicati dalla piattaforma di proprietà di Google. (Open)