Pace in Siria: con quale giustizia? | Moralia Blog

Il Regno ESTERI

C’è un ruolo per noi cristiani anche fuori dal paese: appoggiare i processi di pace attraverso la giustizia riparativa, ricostruendo una società civile onesta, ecumenica e dialogante in cui formare la classe politica siriana del futuro.

Forse solo nel 2022 si affronteranno i nodi più problematici con una vera transizione politica, facendo la giustizia e costruendo la pace.

Come garantire una giustizia di transizione verso la pace?

Per molti siriani il conflitto in Siria è uno scontro tra grandi potenze mondiali, così che governo e ribelli non si rappacificheranno finché saranno marionette mosse da altri. (Il Regno)

La notizia riportata su altri media

Pagano solo i più deboli e gli innocenti”. Qamishili e Idlib sono le zone nel nord della Siria, vicine al confine turco, dove ancora si combatte. Attaccano l’esercito siriano quando cala la nebbia perché questa impedisce l’uso degli aerei rendendo i soldati di Assad più facili da colpire. (La Difesa del Popolo)

Idlib rappresenta l’ultimo bastione rimasto in mano ai ribelli armati e ai terroristi, anche stranieri, del fronte jihadista di Hayat Tahrir al-Sham. Cinquecento chilometri circa separano Qamishili da Idlib, le due zone nel nord della Siria, vicine al confine turco, dove ancora si combatte. (CEInews)

«Un dato sconcertante – dice a proposito dei 34 bambini uccisi nelle ultime 4 settimane – come anche la violenza incessante che continua in diverse parti della regione. (Romasette.it)

Intanto ieri, 4 dicembre, nei locali parrocchiali, «perché fuori non possiamo fare nulla», si sono radunati i bambini per la festa di santa Barbara. A parlare è padre Hanna Jallouf, francescano della Custodia di Terra Santa e parroco latino di Knaye, nella Valle dell’Oronte. (Romasette.it)

“Siamo scioccati e rattristati dalle notizie provenienti dai nostri uffici sul campo secondo cui otto bambini sono stati uccisi e altri otto sono rimasti feriti negli attacchi alla città di Tal Rifaat, nel nord di Aleppo. (Servizio Informazione Religiosa)

“Siamo sotto shock e addolorati per la notizia secondo cui 8 bambini sarebbero stati uccisi e altri 8 feriti a causa di attacchi alla città di Tal Rifaat, a nord di Aleppo. L’Unicef ricorda a tutte le parti in conflitto in Siria che i bambini devono essere protetti sempre, non sono un obiettivo e coloro che li uccidono deliberatamente ne dovranno rispondere”. (Servizio Informazione Religiosa)