Anche Starbucks sospende tutte le pubblicità sui social network

AGI - Agenzia Italia ECONOMIA

Un portavoce di Starbucks, ha detto che questa pausa sui social media non includerà YouTube, che è di proprietà di Google.

La ritirata degli inserzionisti intanto ha fatto perdere a Mark Zuckerberg il podio dei paperoni.

Starbucks è solo l'ultimo grande inserzionista a decidere per lo stop ai post in evidenza.

Anche Starbucks ferma la pubblicità sui social media.

L'azienda precisa che comunque continuerà a pubblicare sui social, ma eviterà ogni promozione. (AGI - Agenzia Italia)

Ne parlano anche altri giornali

Oltre 150 aziende si sono unite alla campagna Stop Hate For Profits, nata per contrastare l’odio in rete, e hanno rimosso le proprie inserzioni pubblicitarie dal social. In totale, oltre 150 aziende si sono unite al boicottaggio ( ), ognuna con modalità leggermente diverse. (Sky Tg24 )

È quanto scrive in esclusiva Axios che cita una chat interna del gruppo. Il risultato - scrive Axios - è comunque che un altro grande inserzionista in questo momento non sta rimpinguando le casse della piattaforma social. (Rai News)

Tuttavia, a differenza dei molti inserzionisti che hanno recentemente aderito alla campagna di boicottaggio di Facebook, Microsoft è preoccupata per dove vengono mostrati i suoi annunci, non per le politiche di Facebook. (L'HuffPost)

Advertising: Microsoft via da Facebook e Instagram. Lo ha fatto a partire dal mese di maggio per quanto riguarda le campagne di advertising destinate agli Stati Uniti scegliendo poi di ampliare la portata della decisione a tutto il mondo. (Punto Informatico)

Capossela ha però specificato di essere in costante contatto con i vertici di Facebook e di Instagram per poter riprendere in futuro le attività, una volta risolte queste problematiche. A rivelare la notizia è stato Axios che ha citato una chat interna in cui il responsabile marketing dell’azienda Chris Capossela annunciava l’interruzione a partire dallo scorso maggio. (Corriere della Sera)

Oltre a questi big hanno aderito a #StopHateForProfit decine di marchi Usa, di piccole aziende locali e inserzionisti "minori". Zuckerberg, negli scorsi giorni, aveva provato a limitare i danni ma sono già un centinaio gli inserzionisti che si sono tirati indietro. (Ticinonline)