Covid, ricercatore americano trova le prime sequenze del virus cancellate

LaC news24 SALUTE

Nuovo colpo di scena nella ricerca delle origini del SarsCov2: un ricercatore americano, Jesse Bloom del Fred Hutchinson Cancer Research Center, ha identificato dei dati che contengono sequenze del virus risalenti all'inizio dell'epidemia a Wuhan, rimosse deliberatamente dall'archivio delle sequenze del National Institute of Health americano.

Secondo Bloom un gruppo di ricercatori cinesi avrebbe raccolto campioni di virus dai primi malati di Covid-19 a Wuhan, pubblicato le sequenze virali sulla banca dati americana Sequence Read Archive e le avrebbe rimosse qualche mese più tardi «per oscurarne l'esistenza». (LaC news24)

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Inoltre, c’è chi fa notare che gli scienziati cinesi abbiano successivamente pubblicato le informazioni sul virus, scomparse dai database, solo in una forma differente “Penso che (la ricerca, ndr) fornisca ulteriori prove che il virus probabilmente circolava a Wuhan prima di dicembre e che abbiamo un quadro non completo delle sequenze dei primi virus”. (Virgilio Notizie)

La rimozione dei dati sul virus da cui è nata la pandemia è avvenuta a giugno 2020 per mano di un addetto dell’agenzia sanitaria nazionale degli Usa (Nih), a cui l’archivio fa capo, su richiesta di Pechino. (Avvenire)

Secondo Bloom un gruppo di ricercatori cinesi avrebbe raccolto campioni di virus dai primi malati di Covid a Wuhan, pubblicato le sequenze virali sulla bancadati americana Sequence Read Archive, poi rimosse qualche mese dopo “per oscurarne l’esistenza”. (LA NOTIZIA)

Ma secondo lei, perché i cinesi hanno deliberatamente rimosso 200 sequenze del virus, risalenti all’inizio dell’epidemia e raccolte a Wuhan? "Che il virus partito da Wuhan non fosse quello originale si sapeva già da da tempo. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Uno scienziato statunitense ha recuperato le sequenze del Covid che erano state cancellate. “Le prime sequenze riportate di Wuhan non sono le sequenze più simili al correlato Coronavirus del pipistrello (News Mondo)

Attraverso una operazione di rooting condotta su Google Clouds, una sorta di accesso privilegiato ai dati gestiti dal colosso di Mountain View, lo scienziato è riuscito a recuperare almeno parzialmente 13 delle 241 sequenze cancellate deliberatamente dal database. (Scienze Fanpage)