Siccità: rischi razionamenti preoccupano per ripresa turismo - LaPresse

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A pagare pegno per la nuova emergenza siccità può essere il turismo, nel pieno della stagione estiva: parchi acquatici, piscine, stabilimenti balneari a cui chiudere, in parte, i rubinetti. L’Italia assetata ha paura della crisi idrica.

Comuni e Regioni iniziano a pensare ai razionamenti dell’acqua per salvare i consumi di acqua potabile e i raccolti dell’agricoltura.

A pagare pegno per la nuova emergenza siccità può essere il turismo, nel pieno della stagione estiva: parchi acquatici, piscine, stabilimenti balneari a cui chiudere, in parte, i rubinetti. (LAPRESSE)

Ne parlano anche altri giornali

Stampa. In una situazione di emergenza, il primo taglio riguarda sempre gli sprechi. Così da nord a sud molte amministrazioni locali sono passate al contrattacco, decidendo di razionalizzare l’uso dell’acqua e vietandone un uso diverso da quello “alimentare, domestico ed igienico”. (Salernonotizie.it)

Questo è quello che ne è derivato dall’incontro tra Fabrizio Cuocio (capo della Protezione civile), Massimiliano Fedriga (presidente della Conferenza delle Regioni) e i vari assessori delle regioni italiane. (Nanopress)

Tavolo Regione Campania. Ieri si è tenuta una riunione per discutere le criticità sempre più preoccupanti che riguardano le lavoratrici e i lavoratori di Caserta e Marcianise della Softlab Tech. Di contro si è registrata un’inspiegabile riluttanza dell’azienda, che ha dichiarato di non credere a questa possibilità. (Sardegna Reporter)

Ma a Roma, dice il sindaco Roberto Gualtieri, “non c’è emergenza idrica” anche se invita comunque “a un uso attento e responsabile di un bene prezioso come l’acqua” Questo perchè “non piove da settimane, i fiumi sono in grossa dismissione e il cuneo salino nel Po arriva a decine di chilometri“. (QuiFinanza)

Allarme siccità in Italia, enti locali chiudono i rubinetti: le misure regione per regione L’assenza di pioggia sta mettendo a dura prova l’Italia alle prese con a siccità mai vista. Le regioni più colpite ovviamente sono quelle del nord dove c'è anche più agricoltura intensiva e bisogno disperato di acqua. (Fanpage.it)

Nel decreto dovrebbero essere contenute le prime misure per la riduzione degli sprechi, come il razionamento dell’acqua che potrebbe portare anche ad uno stop nelle ore notturne. Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna e Veneto sono le regioni maggiormente interessate dal Decreto, anche se con loro potrebbero il Lazio e le Marche. (la VOCE del TRENTINO)