Milano, l’estrema destra ricorda Sergio Ramelli: in centinaia in strada

Il Fatto Quotidiano INTERNO

Centinaia di militanti di estrema destra hanno ricordato anche quest’anno a Milano Sergio Ramelli, l’attivista del Fronte della Gioventù ucciso nel capoluogo lombardo 46 anni fa dopo un’aggressione di esponenti di Avanguardia Operaia.

I manifestanti si sono ritrovati a partire dalle 18 in tre luoghi non distanti dalla via dove sorge il murales per Ramelli, in via Paladini, luogo in cui è stato ucciso. (Il Fatto Quotidiano)

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Ramelli morì il 29 aprile, oltre un mese e mezzo dopo l’aggressione, a causa dei traumi riportati. Anche quest’anno gli attivisti di Campo Base hanno voluto ricordare il giovane vittima, nel 1975, di un assassinio politico. (ilSaronno)

Lo ha deciso l’assise consiliare nella notte, approvando una mozione proposta dalla. Commissione antimafia, trasparenza e controllo degli atti amministrativi. La proposta era stata discussa e approvata all’unanimità dalla Commissione antimafia il 14 gennaio scorso,. (MI-LORENTEGGIO.COM.)

"Iniziammo la nostra battaglia nell'86 quando venimmo a conoscenza di una strada intitolata a Sergio Ramelli nel vicentino - ricorda Bassano Rinaldi, ex consigliere dell'Msi, oggi 86enne -. Una violenza che proseguì anche dopo la morte di Sergio, con pesanti intimidazioni rivolte ai suoi familiari (IL GIORNO)

Gli omicidi di Ramelli e Pedenovi. L'omicidio di Sergio Ramelli fu commesso a Milano, in via Paladini angolo via Amedeo, nei pressi dell'abitazione. «Penso alle morti di Ramelli, Pedenovi e anche a quella di Calabresi che sono state tutti negli anni '70», ha commentato Sala. (MilanoToday.it)

"Oggi -afferma Baffi- mettiamo al centro la condivisione, il ricordo delle vittime che non è di questa o quella parte politica, bensì fa parte della nostra storia che dobbiamo interpretare in modo maturo". (LiberoQuotidiano.it)

Le vie interessate, che ricadono nella località marina di Campomarino, sono state dedicata a Silvia Ruotolo e Annalisa Durante. Un atto simbolico, un modo per affidare e rinnovare una memoria collettiva tesa alla costruzione di una società libera dalle mafie. (Tarantini Time)