Bibbiano, Orfini attacca: "Di Maio chieda scusa"

Adnkronos INTERNO

(Fotogramma). Matteo Orfini all'attacco del leader Cinquestelle.

Tanti dovrebbero chiedere scusa, come ha giustamente detto Zingaretti.

"Molti - scrive Orfini su Twitter - si dovrebbero vergognare per aver speculato su Bibbiano.

Dopo la revoca dell'obbligo di dimora per il sindaco di Bibbiano, il parlamentare dem si associa alla richiesta di scuse del segretario Nicola Zingaretti, aggiungendo alla lista anche Luigi Di Maio, che aveva bollato il Pd come "il partito che fa parte dello scandalo di Bibbiano". (Adnkronos)

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Ma per Lucia Borgonzoni in Emilia-Romagna c’è qualcosa oltre a Bibbiano? In tutto questo il “problema” di Lucia Borgonzoni non è assolutamente il fatto che è una donna, e riguardo quell’aspetto quelli che la insultano sono degli imbecilli sessisti. (next)

Va fatto cercando di arrivare a una soluzione vera che eviti di farci tornare ogni anno al punto di partenza. Il meccanismo del contratto tra diversi funziona meglio rispetto a ciò che stiamo sperimentando in questi mesi: in questo concordo persino col M5s. (Formiche.net)

La candidata della Lega ricoperta di minacce per un post su Carletti e gli affidi: «Non mi faccio intimidire, vado avanti». «Ecco l’effetto del clima d’odio seminato da qualche “democratico” che forse si è dimenticato che il sindaco Carletti, già del Pd, resta indagato nell’inchiesta della procura di Reggio». (La Gazzetta di Reggio)

Posso dire che i comunicati di solidarietà del Pd al sindaco di Bibbiano mi sono sembrati un po’ eccessivi? “Il Pd invita a chiedere scusa al sindaco Pd di Bibbiano? (Il Fatto Quotidiano)

Quindi, andiamo avanti e troviamo un'intesa sulla riforma della giustizia intesa come processo penale e tempi della giustizia". Scrivono che Di Maio vuol far cadere il governo… Sono tutte sciocchezze", assicura. (Fanpage.it)

Ecco l'effetto del clima d'odio seminato da qualche democratico che forse si è dimenticato che il sindaco Carletti, resta indagato. Sono stato trattato cinque mesi da orco, linciato dai barbari del web e da autorevoli figure istituzionali a livello nazionale. (ilGiornale.it)